Bologna: il 19 gennaio un incontro sul Servizio Civile all’estero

Rivolto ai giovani dai 18 ai 28 anni che vogliono partire per un anno nei progetti Caschi Bianchi

In questi ultimi anni dove l’incontro di persona è via via diminuito, possiamo ringraziare la tecnologia che ci ha permesso di rimanere connessi online, o ci permette tutt’ora modalità di candidatura più snelle al bando di Servizio Civile, ma niente può sostituire la vivacità e creatività della presenza!

Per questo siamo felicissimi di potervi incontrare nuovamente di persona, per un infoday dove vi presenteremo la nostra proposta di Servizio Civile all’estero nei progetti Caschi Bianchi.

Ci troverete a BOLOGNA, GIOVEDì 19 GENNAIO 2023, dalle 9.30 alle 13.00 presso i locali della Parrocchia di S. Antonio di Savena in Via Massarenti, 59. L’incontro è rivolto a tutti i giovani dai 18 ai 28 anni che vorrebbero candidarsi per un anno di Servizio Civile all’estero.

Proveremo a raccontarvi cosa significa nel concreto questa esperienza in uno dei nostri progetti, vi mostreremo le diverse possibilità con la Comunità Papa Giovanni XXIII e saremo pronti ad ascoltare ogni vostro intervento, dubbio o richiesta di chiarimento. Invitiamo anche i più lontani a ritagliarsi questo spazio di incontro, per valutare al meglio e consapevolmente la propria scelta del progetto, che è anche una scelta di vita per il prossimo anno e chissà, come è stato per molti, per il vostro futuro.

Per motivi organizzativi, per partecipare è obbligatoria l’iscrizione entro le ore 17.00 di mercoledì 18 gennaio 2023

ISCRIVITI ALL’INCONTRO – ISCRIZIONI TERMINATE

Saranno 51 i posti disponibili nei nostri progetti all’estero, distribuiti nei tanti paesi di destinazione: Albania, Bolivia, Brasile, Camerun, Cile, Francia, Germania, Kenya, Paesi Bassi, Romania, Sri Lanka, Svizzera, Thailandia e Zambia. In ciascuno di questi paesi, le attività dove i volontari in servizio civile si troveranno coinvolti vanno dall’assistenza a minori e disabili, al supporto a persone vittime di dipendenza o che vivono in strada, da attività di monitoraggio e denuncia di violazioni dei diritti umani alla condivisione della quotidianità con persone che stanno scontando una pena alternativa al carcere.