La sensazione di essere lì, realmente lì

volontariato europeo

Scritto da  Katerina Triantafyllou, volontaria SVE presso Casa della Pace – Mercatino Conca (PU) – Italia

“Από τη στιγμή που δεν είμαστε σε θέση να αλλάξουμε την πραγματικότητα, αλλάζουμε τα μάτια με τα οποία βλέπουμε την πραγματικότητα! “

Νίκος Καζαντζάκης

“Dal momento che non siamo in grado di cambiare la realtà, cerchiamo di cambiare gli occhi che vedono la realtà.”

 -Nikos Kazantzakis-

Col passare del tempo, senza sentirlo, come una linea retta… La distanza che ci separa dalla partenza, subito si accorcia! Questa è una scelta ma anche un’ opportunità: quella di cambiare, di scoprire il mondo e anche noi stessi, di cercare ciò a cui aspiriamo, di capire quello che non puoi vedere quando vivi in una realtà utopica o no.

Sono in Italia, in un piccolo paesino, Mercatino Conca, tra le colline in una provincia nelle Marche. Vivo qui, faccio volontariato, e sto condividendo il mio tempo con altri italiani lavoratori e con “migranti” dei paesi dell’Africa, che sonno accolti nella struttura di seconda accoglienza della Associazione Comunità Papa Giovanni XXII.

Le principali attività del progetto Build Inclusion and Peace consistono fondamentalmente in: laboratori nelle scuole in materia di migrazione, scrittura di racconti dei ragazzi per la Commissione, la creazione di Curriculum Vitae, ricerca di lavoro, insegnamento della lingua italiana e inglese e qualsiasi altra cosa di cui hanno bisogno i ragazzi accolti dalla Comunità. Certamente tutto il possibile da parte nostra per creare nuove attività, legate alle esigenze specifiche che possono sorgere. Naturalmente, vivendo in armonia nello stesso posto, spesso inconsapevolmente non senti che partecipi solo ad un progetto organizzato. Cominci a percepire le cose in maniera diversa, più umana, più empatica, certamente ad un livello più alto rispetto a prima. E questa opportunità, vivendo questa esperienza, ti fa andare più in profondità nelle difficoltà della vita… alla fine, ti aiuta a vedere dove realmente si nasconde la bellezza.

Il tempo è ormai passato, sto facendo il conto alla rovescia, chiedendomi cosa avrei perso se non avessi preso la decisione di fare questo s.v.e. Avrei quindi, perso tanti sorrisi imbarazzati all’inizio e ancora più sorrisi intimi in seguito. Non avrei vissuto tutte queste cene africane e italiane, con almeno 15 persone intorno a un tavolo. Cene con sapori e profumi provenienti da paesi del mondo. Le visite alle case della comunità, case che sono piene di storie, progettate  per supportare le ex donne prostitute, case che sono responsabili per l’accoglienza di minori migranti non accompagnati, case di persone senza dimora. E così, attraverso tutte queste esperienze si imparano i veri motivi di queste persone. Motivazioni che hanno messo queste persone in queste condizioni e il percorso della loro vita. La società crea stereotipi e pregiudizi su queste persone ma quando li incontri da vicino in realtà capisci che le cose non sono come sembrano.

Ho imparato molto durante questo periodo. Sorrido ancora, pensando ai ragazzi che cercavano di pronunciare il mio nome nel modo coretto, e alla fine, hanno deciso di cambiare un po’,  per convenienza, dandomi un nuovo nome -Kàte-Katelina-Katè allora-. Escursioni in piccoli paesini medievali delle Marche. Pic-nic sulle bellissime acque del Mare Adriatico e le colline di Carpegna. Feste italiane e africane. E il ballo, ti fa dimenticare tutto finché dura. Stiamo vivendo insieme con persone con cui non condividiamo la stessa cultura, religione, ideali e lingua ma comunque trovi sempre qualcosa che ci unisce. Perché se pensi bene, cosa è  questo che ti unisce con gli altri? La stessa lingua e religione o probabilmente un amore comune per l’umanità e il mondo? Vivere insieme nell’ abbraccio della madre terra, che è piena di contrasti. Contrasti culturali, religiosi, ideologici e esperienze diverse.

Sto arrivando alla fine del mio s.v.e. e attraverso questo breve racconto posso realizzare quante cose ho imparato in questo progetto. Indiscutibilmente,  innumerevoli informazioni e conoscenze su questioni relative alla migrazione e il modo in cui funziona in tutta Europa. Ma le cose più profonde che non sono visibili agli occhi sono: condividere e il significato dall’ altruismo.

Allora, metà in Africa, meta in Europa, in Italia, tra due continenti che ci dividono e un mare comune che ci unisce, il Mediterraneo, il tempo è passato. Senza renderti conto che il tempo passava.

Sto tornando, voglio sicuramente continuare ciò che è iniziato qui! Perché.. c’è motivo.

“Όποιος σώζει έναν άνθρωπο από ένα δάκρυ, υψώνει ένα μέτρο το μπόι της ανθρωπότητας.“ Γιάννης Ρίτσος

“Chi salva da una lacrima un uomo, si alza di un metro l’altezza dell’umanità” Giannis Ritsos

 

“Possiamo farlo tutti”!!!!