Perché fare un’esperienza di SVE in Georgia?

volontariato europeo

Scritto da Nicoletta Clerici, volontaria SVE presso Comunità Papa Giovanni XXIII in Georgia a Batumi

Questa la domanda a cui ho cercato di rispondere attraverso il percorso all’interno del progetto “Spreading Solidarity Promoting Peace”, per giungere alla costruzione di un mondo più “equo”, più vicino alle nostre aspettative e convinzioni.

Noi volontari SVE in Georgia abbiamo prestato per un periodo di sei mesi servizio presso la Community Pope John XXIII, presente a Batumi, l’Associazione cerca di offrire una risposta attiva e di accoglienza a tutti i bambini e minori che purtroppo si trovano in situazioni di abbandono, questi ultimi vengono aiutati, trovano un supporto costante in risposta al contesto sociale.

Ho particolarmente apprezzato le attività di animazione e di supporto scolastico che abbiamo sviluppato insieme ad altri volontari presso il campo profughi presente nella città di Batumi: “La città dei desideri”, abbiamo aiutato gli operatori presenti sul campo nella gestione delle lezioni di lingua inglese, svolte tre volte a settimana.  Questi momenti di condivisione non si sono limitati al solo “insegnamento” della lingua, ma sono diventati occasione per la creazione di un rapporto di amicizia semplice.

Questo percorso di SVE mi ha permesso di comprendere le caratteristiche del contesto georgiano da un punto di vista sociale e culturale: grazie alle esperienze con le famiglie ed i minori accolti abbiamo visto con i nostri occhi alcuni problemi, quali ad esempio il settore dell’istruzione scolastica e dello sviluppo socio-economico (il costo della vita è decisamente aumentato nel tempo, ma a parità di questo aumento, gli stipendi della popolazione sono rimasti invariati).

La conclusione di questa esperienza ha creato in me la definizione di una risposta più chiara alla domanda iniziale, e consiglio un periodo di SVE a chiunque si senta incuriosito.

Tutti i momenti di difficoltà vengono superati attraverso esperienze di condivisone, una “palestra personale” in cui si diventa parte attiva di un progetto presente a livello locale, un ambiente che ci permette di scoprire le ricchezze di un Paese, la Georgia, molto spesso a noi sconosciuto, ma decisamente ricco di opportunità.