Mettere in pratica, aiutando il prossimo

servizio civile italia

Scritto da Beatrice Pezzoni, volontaria in Servizio Civile a Palazzolo sull’Oglio (BS) nel progetto “2020 #Abilità differenti”

Ciao, sono Beatrice e svolgo il servizio civile presso la casa famiglia Effatà di Palazzolo sull’Oglio (BS). Fin dalla scuola superiore mi ha appassionato il tema dell’affido familiare. Vivere ogni giorno con i bambini ed i ragazzi accolti in Casa famiglia mi ha permesso di unire alla “teoria” studiata in classe l’esperienza viva di alcune persone legate alla Comunità Papa Giovanni XXIII. Il mio contributo vuole offrire questa sintesi attraverso le mie parole, le immagini ed i disegni di alcuni tra loro.

Che cos’è l’affido?

L’affido è un progetto di accoglienza da parte di un singolo o di una coppia (sposata o convivente) per bambini o adolescenti (da 0 a 18 anni) che vivono una situazione di difficoltà all’interno della propria famiglia d’origine. Questo strumento è regolamentato dalla Legge 184 del 1983, rivista e ampliata dalla successiva Legge 149 del 2001.

Chi sono i protagonisti dell’affido?

  • Le famiglie naturali, in temporanea difficoltà, le quali, senza spezzare i legami ma creandone di nuovi, sono co-protagoniste attive dei percorsi di affido e accoglienza.
  • I minori affidati e i figli naturali che sono al centro dei patti di affido e accoglienza.
  • Gli affidatari, adeguatamente preparati, che accolgono i minori ed affiancano le famiglie naturali. Anche i single e le coppie di fatto possono essere affidatari.
  • La rete di servizi pubblici e privati che sostiene i protagonisti nel loro viaggio con percorsi di formazione, accompagnamento e ascolto.
  • La magistratura che ha un ruolo nel definire i percorsi dell’affidamento familiare giudiziale e vigilare sull’affido consensuale.
  • Le famiglie solidali che fanno parte della comunità, del vicinato, delle reti di amicizia e offrono a famiglie naturali e affidatarie un ulteriore supporto per affrontare le piccole grandi sfide della genitorialità.

Quando ho iniziato il servizio civile non sapevo cosa aspettarmi, me lo potevo solo immaginare. Grazie a questa esperienza ho conosciuto meglio me stessa, ho imparato cosa significhi accoglienza, rispetto per l’altro e ascolto.

Ho conosciuto meglio la casa famiglia come protagonista di un tipo di affido un po’ più professionale e la sua importanza per i bambini e ragazzi che vengono accolti.