Ogni piccolo gesto

servizio civile italia

Scritto da Corrado Agnello, volontario in Servizio Civile a Bologna (BO) nel progetto “2020 Goccia dopo goccia”

Mi chiamo Corrado Agnello, ho 22 anni, sono nato a Palermo e vivo ormai da cinque anni a Bologna, sono uno studente presso la facoltà di Antropologia. Decisi di fare domanda per il servizio civile poiché il mio intento era quello di mettermi in gioco in un contesto che, fino ad allora, era per me ancora sconosciuto. La voglia di potermi rendere utile, di poter aiutare e di dare un contributo nel mio piccolo alla comunità e alle persone che la vivono, mi ha sempre dato una scossa per mettermi al lavoro. Il servizio civile, tra le tante cose, è anche questo: contribuire positivamente e concretamente a migliorare le vite delle persone che spesso vengono dimenticate o non ascoltate.

Il progetto che ho scelto si chiama “2020 Goccia dopo Goccia” e prevede che si affianchino bambini in attività di supporto allo studio, si partecipi a momenti ricreativi e ludici ma anche attività sportive, educative o artistiche; tutto ciò all’interno di diverse strutture presenti nel territorio, quali case famiglia, parrocchie, centri ma anche parchi e luoghi all’aperto.

Come si intuisce dalla descrizione del progetto, affianco quasi esclusivamente minori in diverse attività. Durante la settimana, impiego più tempo nelle attività di supporto allo studio, che possono variare dal doposcuola in parrocchia a quello in biblioteca con i bambini delle elementari oppure il pomeriggio con i ragazzini delle scuole medie. Spesso l’aiuto-studio avviene anche all’interno delle mura di una casa famiglia, in quel caso le attività possono variare, perché per alternare tra le ore di studio spesso ci concediamo attimi di svago e divertimento.

Durante questi mesi ho partecipato a molte formazioni davvero interessanti, che hanno sicuramente aiutato il modo in cui mi rapporto con le realtà intorno a me. Forse la formazione che mi è rimasta più impressa è stata quella sull’emarginazione e sull’inclusione sociale, anche se purtroppo fatta online. Mi è rimasta impressa non solo per le tematiche affrontate, che si incastrano perfettamente con ciò che osservo in prima persona ogni giorno, ma anche perché ci siamo concentrati principalmente sullo scambio delle nostre personali esperienze: il confronto che si è creato tra tutti noi è stato molto stimolante e d’aiuto, soprattutto sul gestire situazioni che potrebbero cogliere impreparato chi ha meno esperienza.

Un piccolo aneddoto che mi è rimasto impresso durante questi mesi e che racchiude il piacere e la spensieratezza con cui i bambini affrontano le cose, risale ad un sabato mattina, quando si tiene il doposcuola con i bambini delle elementari. Una delle bambine che fanno parte del mio gruppo, mi guardò e disse testualmente: “Ma allora studiare può essere anche divertente”, trovando il consenso dei suoi compagni. Ciò mi ha fatto realizzare che il legame che si è creato tra me e i bambini va oltre le semplici ore di studio e compiti. Penso che la cosa migliore da fare sia creare un ambiente in cui essi possano sentirsi realizzati, considerando che spesso hanno difficoltà nel far sentire la propria voce, quando hanno molte cose da dirci.

Dopo quasi dieci mesi posso dire che, inaspettatamente, noto dei cambiamenti nella mia persona, nel mio carattere e nel mio modo di affrontare determinati aspetti della mia vita. Mi sento più sicuro di me, più validato nelle attività che svolgo e ho scoperto che nonostante abbia pochissima pazienza con me stesso, l’esatto contrario avviene quando si tratta di averne con altre persone. Ma questi cambiamenti non sarebbero mai potuti avvenire senza aver conosciuto tutte le persone che ho incontrato durante questo tragitto. L’apice di questa esperienza è proprio questo: la ricchezza che porta una conversazione, un nuovo rapporto d’amicizia o la semplice conoscenza di una persona che magari vedrai solo una volta.

Ormai ci avviamo quasi verso la fine ma se ho capito qualcosa in questo periodo è che anche nell’arco di un mese, di una settimana, di un giorno o di qualche ora, ogni persona può offrire qualcosa di importante che rimarrà sempre con noi. Questo è ciò che regala un’esperienza come il servizio civile: qualsiasi nostra interazione, anche la più piccola, può fare la differenza e può regalare qualcosa a chi ci sta di fronte. Niente è invano, ogni piccolo gesto ha un significato e influisce sulla nostra vita e su quella degli altri, goccia dopo goccia.