Venerdì 16 dicembre a Bologna alcuni enti di servizio civile universale, tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, hanno organizzato e realizzato l’evento “InCoscienza: 50 anni di obiezione per la pace“ in collaborazione con la Regione Emilia Romagna.
Un evento pensato in occasione del 50° anniversario dell’approvazione della Legge n. 772 del 1972, per ripercorrere le tappe fondamentali di questo cammino che dall’obiezione di coscienza ci ha portato sino al Servizio Civile Universale.
Un evento così importante quello di venerdì che è riuscito a far confrontare diverse generazioni: ex obiettori di coscienza, volontari in servizio civile, rappresentanti dei volontari, corpi civili di pace.
Il primo momento della serata è stato animato dalla “Biblioteca Vivente”, ovvero persone che hanno raccontato agli attenti uditori la propria storia personale attraverso la propria esperienza di vita legata all’obiezione di coscienza, all’esperienza di servizio civile in Italia e all’estero. Immersi in una lezione di storia contemporanea, le persone presenti hanno potuto interagire con i “libri” parlanti e hanno potuto apprezzare l’importante apporto che ciascuno di loro ha dato a questa lunga e travagliata storia che parte dalla seconda guerra Mondiale con Piero Pinna ed arriva ad oggi con il Servizio Civile Universale e la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace.
La Pace e la sua costruzione sono stati il filo conduttore della serata anche durante il momento di tavola rotonda dove, però, non sono mancate le preoccupazioni in virtù del momento storico attuale, dove Eugenio Santi, ex obiettore di coscienza e Presidente G.A.V.C.I., invita la platea “a lottare di nuovo perché’ come sapete il presidente del senato ha fatto una proposta di legge rivolta ai giovani di 40 giorni di servizio nelle forze armate”. E continua “le nostre idee di pace e di nonviolenza devono ancora vincere. Vogliamo pari opportunità e pari dignità”. Daniele Lugli, presidente emerito del Movimento Nonviolento, tocca la tematica del conflitto in Ucraina, raccontando che nei giorni precedenti in occasione di un’intervista è stato seduto fianco a fianco con un obiettore russo e un obiettore ucraino. Questo perché, sostiene Lugli “quando gli ambasciatori e le istituzioni non si parlano, gli esponenti della nonviolenza riescono a farlo”. Dunque, oggi, come ai tempi ante legge, continua Lugli “turbavamo l’ordine pubblico delle coscienze”.
Anche Daniele Tramonti, ex obiettore in disobbedienza civile in Jugoslavia, è fermamente convinto che “il servizio civile universale è la scelta che va verso la pace e che può seminare ovunque, anche nel nostro quotidiano, semi di pace e di nonviolenza. Il SCU – continua Tramonti – è una scelta che può cambiare la vita, a volte in modo radicale, a volte in maniera più velata. E’ una scelta personale ma ha anche una ricaduta collettiva, essere testimoni di qualcosa di nuovo, quindi essere costruttori di socialità”.
Ed è stato così per Vanessa, ex volontaria in servizio civile universale in Ecuador prima e Corpo Civile di Pace poi in Libano, che si è detta “innamorata di quest’idea che noi possiamo impegnarci civilmente” e continua Vanessa “ sono grata per chi è venuto prima di me e mi ha consentito di fare queste esperienze.”
Sulla stessa scia anche l’intervento di Andrea, volontario in servizio civile in Italia presso una scuola con Fism Bologna, “Educare i bambini sin da piccoli alla pazienza, alla pace, alla giustizia crea una società di pace e nonviolenta.”
In plenaria era presente anche Ester Boschetto, rappresentante uscente dei volontari in servizio civile nella regione Emilia Romagna, che spiegato il ruolo che ricopre e gli obiettivi che di volta in volta, in sinergia tra enti e volontari, portano avanti.
Durante l’evento è stato proiettato in priva visione il documentario “InCoscienza: 50 anni di obiezione e di servizio civile” realizzato dall’ass. Comunità Papa Giovanni XXIII. Un video che racconta gli eventi significativi che hanno visto la Comunità Papa Giovanni XXII, attraverso i primi obiettori, inserirsi nel cammino dell’obiezione di coscienza fino ad arrivare ad oggi. La serata si è conclusa poi con il concerto del cantautore Lorenzo Kruger, nonché ex frontman dei Nobraino, che ha intervallato letture, canzoni e una riflessione sulla confusa identità del Servizio Civile.