IL FUTURO CHE VORREI 2024
A sostegno delle persone con fragilità nell’entroterra toscano con la possibilità di due mesi in Spagna
In provincia di Massa Carrara (comune di Mulazzo)
Supporterai l’equipe delle strutture negli interventi educativi rivolti ad adulti in situazione di disagio, quali donne vittime di tratta, persone che hanno commesso reati e stanno scontando una pena alternativa al carcere, adulti in difficoltà economica, persone con disturbi psichiatrici e persone con problemi di alcool e droga, attraverso l’accompagnamento presso uffici per il disbrigo di pratiche e presso centri formativi per corsi di lingua italiana e di formazione professionale e attraverso un affiancamento nelle attività ergoterapiche all’aperto quali apicoltura, cura dei campi e gestione del bestiame. Potrai organizzare attività di svago tra cui giornate al mare e in montagna, visione di film e cene e attività con altre strutture del territorio. Infine, potrai collaborare nell’attività di recupero e distribuzione di alimenti e vestiti per le famiglie bisognose dei comuni coinvolti e sarai parte attiva nella sensibilizzazione del territorio per favorire lo sviluppo di una coscienza collettiva consapevole.
Uno/a tra gli/le operatori/rici volontari/e, con graduatoria a scorrimento, potrà trascorre due mesi in Spagna a Guadalajara in una casa famiglia che supporta adulti e minori con disabilità o in situazione di disagio sociale
4 comprensivi di vitto e alloggio
Per la struttura “Il Pungiglione” è richiesta la presenza di candidati di sesso maschile, per le attività a stretto contatto con uomini adulti, nei quali si evidenza una fragilità affettiva e relazionale.
Colella Alessia: 338 6986436
Per il periodo in Spagna:
Ufficio Obiezione e Pace – odcpace@apg23.org
Se dovessi racchiudere cosa ha rappresentato per me il servizio civile fino ad oggi in una sola parola userei il termine “scoperta”. Quando mi iscrissi al bando lo feci per provare una nuova esperienza che “facesse curriculum”, non pensando all’aspetto umano ed esperienziale che si sono rivelati totalizzanti. Utilizzo un termine così forte, e per alcuni magari esagerato, perché il mio servizio civile è diverso dagli altri: siccome la sede in cui svolgo il servizio è lontana da casa mia, la Comunità Papa Giovanni XXIII mi ha accolta in Casa Bakhita, una delle case famiglia.
Ad oggi, dopo quattro mesi circa, posso dire di sentirmi integrata e parte di questa famiglia, ho trovato i miei spazi e costruito belle relazioni con tutti, tanto che spesso quando finisco le mie ore di servizio dico a mia mamma che “sto tornando a casa”, ma non intendendo quella in cui ho la residenza. In questa casa sto imparando cosa significa vivere in una famiglia allargata (un aspetto totalmente nuovo per me che sono figlia unica), ma non solo, sto imparando anche cosa significa gestire con armonia un gruppo di persone con limiti, problemi, culture, abitudini e lingue diverse. Ognuno, con le proprie particolarità, apporta qualcosa di nuovo mettendo alla prova tutto il gruppo.
Sara, volontaria in Servizio Civile presso la struttura “Il Pungiglione” di Mulazzo