Si è svolta gli scorsi 25 e 26 settembre la terza edizione del Festival Nazionale del Servizio Civile, a Bologna presso il DumBo Space. Filo conduttore delle due giornate bolognesi è stata la pace, da qui il titolo “La pace non si aspetta, si prepara!”. Non solo pace intesa come assenza di conflitto, ma anche promozione di una società più equa, giusta e inclusiva. Una sfida a cui ciascuno è chiamato e a cui, ciascuno, può rispondere proprio come fanno le migliaia di giovani che ogni anno scelgono il servizio civile mettendosi a servizio e tutelando e promuovendo i più deboli e gli oppressi, ma anche l’ambiente e i beni culturali.
Sul palco del DumBo si sono alternati vari personaggi che nella loro vita hanno fatto scelte che, in qualche modo, hanno cambiato il corso della storia o stanno provando a farlo. Tra loro anche artisti e band emergenti che hanno partecipato alla prima edizione dello CNESC YouthMusic Contest, vinto da Nomedarte, con il brano “A volte penso”.
Durante l’evento anche il lancio della Campagna “Quanto vale il futuro? – Più servizio civile, per investire nei giovani e nel bene comune!”, un’iniziativa congiunta di CNESC, CSEV, CSVnet, Forum Nazionale del Servizio civile e Rappresentanza nazionale degli operatori volontari, per chiedere continuità nella stabilizzazione del Servizio Civile.
Ad inaugurare l’inizio del Festival, i Saluti Istituzionali del Dipartimento delle Politiche Giovanili e del Servizio Civile nella persona della dott.ssa Laura Massoli e del consigliere comunale con delega alle politiche giovanili del comune di Bologna, partner del Festival, Mattia Santori.
FARE PACE CON I GIOVANI E CON LA NATURA
Primo panel della prima serata del Festival “Fare pace con i giovani”, con il collegamento di Maurizio Molinari, Capo dell’Ufficio del Parlamento europeo a Milano e Lucia Abbinante, Vicepresidente di Keract aps, Madalena Lima di Ashoka Italia ed Emma Nicolazzi Bonati per ParmaGiovani27: esperienze di partecipazione e costruzione di giovani che desiderano fare la differenza.
A seguire “Fare pace con la natura” introdotto da chi, appena un anno fa, ha vissuto sulla propria pelle le drammatiche conseguenze della crisi climatica con l’alluvione che ha colpito la provincia di Ravenna e Forlì ed in particolare la città di Faenza. Su questo tema è intervenuta anche Carlotta Sarina, alias Io Sono Lotta, musicista e attivista per l’ambiente che ha raccontato la sua esperienza per poi incantare il palco del DumBo con DeTonazioni, un suo spettacolo di voce e contrabbasso dove con la sua musica denuncia la crisi climatica. Ma si è parlato anche di Fast Fashion con Giorgia Palmirani di Vesto Responsabile e di sostenibilità ambientale con il Presidente LIPU/BirdLife Italia Alessandro Polinori.
La prima giornata si è conclusa con lo spettacolo “Qualcuno con cui parlare” di Alberto Bebo Guidetti, de Lo Stato Sociale.
FARE PACE CON LE PAROLE, OBIEZIONE ALLA GUERRA E DINTORNI
La seconda giornata del Festival del Servizio Civile è stata caratterizzata dal tema della comunicazione con il panel “Fare pace con le parole”, dove sono intervenuti la politologa ed attivista Flavia Restivo ed Emanuele Giordana dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del mondo.
Sono seguite le testimonianze di Mario Pizzola e Daniele Tramonti, obiettore il primo e obiettore in disobbedienza civile durante il conflitto nell’ex Jugoslavia il secondo. Ma non solo, anche la testimonianza in collegamento di due pacifisti israeliani e palestinesi a testimoniare che la storia non ci ha ancora insegnato quanta distruzione e morte genera la guerra, ma che si può sempre scegliere se impugnare le armi o scegliere la nonviolenza.
Grande emozione poi per la partecipazione dell’attore comico Alessandro Bergonzoni, che attraverso il dialogo con Mao Valpiana di Movimento Nonviolento ha percorso un viaggio tra le parole usate e da usare, tra combattere, vincere, diserzione, obiettivo e obiettare: “le parole muovono” ha condiviso Bergonzoni, invitando ad un uso più consapevole e proattivo. Testimonial della Campagna “Obiezione alla Guerra”, ha esortato tutti e tutte ad “Obiettare a chi dice che c’è solo un modo di fermare la guerra”.
Il secondo giorno di Festival si è concluso con due meravigliosi concerti di Giovanni Cricca e Chiara Cami, due giovani cantautori che attraverso la loro musica e i loro testi raccontano di esperienze vissute.
UNO SCAMBIO INTERGENERAZIONALE E IL BISOGNO DI PACE
Grande partecipazione al Festival da parte degli enti CNESC e di tanti volontari e volontarie che si sono coinvolti in attività laboratoriali per sperimentare, conoscere e conoscersi meglio rispetto a tematiche come disabilità, relazione d’aiuto, impegno civile, partecipazione e confronto sul servizio.
Un bel momento di incontro e scambio anche intergenerazionale, grazie alla partecipazione dei molti ospiti presenti si è ripercorso il percorso storico di sviluppo del servizio civile, fino ad affrontare quelle che sono le sfide odierne, in italia e nel mondo.
C’è tanto bisogno di pace, ma per questo serve impegnarsi, mettersi in gioco. Crediamo che il servizio civile sia strumento per questo.