NAPOLI — Si è chiusa il 27 settembre, nella suggestiva cornice del Real Albergo dei Poveri (RAP), la quarta edizione del Festival Nazionale del Servizio Civile, promossa dalla CNESC – Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile. Due giornate dense di incontri, testimonianze e riflessioni che hanno visto protagonisti centinaia di persone tra operatori ed operatrici volontari/e, rappresentanti degli enti, esperti/e e Istituzioni.
Un’edizione speciale, dedicata all’80° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e della Liberazione dal nazifascismo, che ha scelto come sede uno dei luoghi più simbolici della città di Napoli, portando tra le mura del RAP un messaggio chiaro: promuovere la pace attraverso l’impegno civile quotidiano.
SPAZIO AI GIOVANI E ALLA FORMAZIONE
Il Festival si è aperto con una serie di laboratori formativi e artistici dedicati agli operatori e alle operatrici volontari/e, incentrati sui temi della pace, dell’obiezione di coscienza, della disobbedienza civile e della tutela dei diritti umani. Ampia la partecipazione e ricca l’offerta formativa messa in campo dagli enti aderenti.
I saluti istituzionali hanno dato ufficialmente il via ai lavori. Enrico Maria Borrelli, presidente della Consulta Nazionale per il Servizio Civile, ha accolto i presenti insieme a Silvia Losco, Dirigente del Servizio programmazione degli interventi e gestione dell’Albo del Dipartimento del Servizio Civile e delle Politiche Giovanili, che ha ricordato come la storia del Servizio Civile sia partita da un no per arrivare a diventare “un sì per un’affermazione forte di costruzione di comunità resilienti”.
Come si legge anche nel comunicato stampa diffuso la scorsa settimana dalla CNESC, Laura Valente, direttrice artistica di Napoli millenaria, ha sottolineato il valore educativo dell’iniziativa: «Siamo felici di aver ospitato il Festival del Servizio Civile al RAP […] L’idea di ‘civile’ non può essere solo amministrativa o normativa: è un’etica della cura. Educare significa dare voce a chi non l’ha avuta, creare strumenti per leggere e abitare il mondo coltivandoli ogni giorno, tra i banchi, nelle piazze, nei luoghi della fragilità, e che forma cittadini capaci di scegliere da che parte stare».
LE RESISTENZE DI IERI E DI OGGI
Il primo talk ha affrontato il tema delle resistenze, intrecciando memoria storica e attualità. Tra gli ospiti, l’On. Claudio Maderloni di ANPI Nazionale, Gennaro Giudetti – operatore umanitario appena rientrato da Gaza – e Simone Campora, portavoce del Comitato Giustizia per Mario Paciolla. Un confronto intenso che ha messo al centro la responsabilità individuale nella costruzione di pratiche di resistenza nonviolenta.
A rimarcare l’urgenza di tali pratiche, le parole di Laura Milani, Presidente della CNESC e Responsabile del Servizio Civile per la Comunità Papa Giovanni XXIII, che si leggono anche nel comunicato sopracitato: «In questa epoca densa di sfide […] ogni cittadino è chiamato a mettere in atto pratiche di resistenza nonviolenta. Il Servizio Civile opera dentro questo perimetro come esperienza concreta di resistenza e di lotta alla violenza, alle disuguaglianze, alla povertà […] e al tempo stesso di proposta e costruzione di alternative nonviolente alla gestione dei conflitti in comunità sempre mobilitate per la pace».
COMUNITA’, COESIONE SOCIALE E FINANZA ETICA
Il secondo talk ha spostato l’attenzione sulle dinamiche comunitarie, affrontando il tema dell’attivazione di reti per la coesione sociale, del ruolo della finanza etica e del potenziale trasformativo del Servizio Civile nei territori. Tra i relatori: Mattia Orfino di Banca Etica, Titti Postiglione, dirigente generale presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, Giuseppe Marmo dell’associazione sportiva Kodokan Napoli e Salvatore Paternoster dell’Associazione Giovani Promesse.
Durante tutta la prima giornata del Festival si sono susseguite numerose testimonianze di operatori e operatrici volontari/e, che hanno raccontato le proprie esperienze di servizio, mettendo in luce il valore concreto del loro impegno quotidiano per una società più giusta e pacifica.
A chiudere la serata, lo CNESC YouthMusic Contest con la premiazione del gruppo The Roux Crue, vincitore con la canzone Meta, seguito dall’esibizione live della rapper napoletana Jelecrois.
IL FUTURO DEL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE
La seconda giornata è stata dedicata al confronto tra operatori volontari e rappresentanti degli enti, suddivisi in gruppi di lavoro tematici: promozione, formazione, servizio all’estero e implementazione del Servizio Civile. Un momento di ascolto e co-progettazione che ha confermato la centralità della partecipazione giovanile.
A conclusione dei lavori, Laura Milani ha rilanciato la campagna Quanto vale il futuro? rivolgendo un appello al Governo per la stabilizzazione e l’universalità del Servizio Civile Universale, ha sottolineato per tutti gli operatori e le operatrici volontari/e che il Servizio Civile è un’obiezione a ogni tipo di violenza e una costruzione di alternative e ha ricordato a tutti gli enti il dovere di fare proposte di resistenza nonviolenta e di costruzione della pace.