Quella lunga strada verso Thessaloniki
volontariato europeoScritto da Tommaso Sartori, volontario S.V.E. a Salonicco (Grecia)
Ed eccoci qua!
Ormai da un po’ è iniziata la mia esperienza tessalonicese…
Ma partiamo dall’inizio.
A marzo sarei dovuto partire per il servizio civile italiano all’estero, destinazione Ecuador ma la laurea alla fine del mese non mi ha permesso di intraprendere quest’avventura.
Da quel momento ho iniziato a cercare una valida alternativa al Servizio Civile all’Estero e la prima opzione tenuta in considerazione e’ stata chiaramente lo SVE, il servizio volontario europeo.
Ho iniziato quindi a mandare email e application form per poter partire il prima possibile ma tra vacanze, viaggi e complicazioni varie la situazione non si è sbloccata fino a fine agosto
La svolta avviene in un caldo e umido giorno a fine del mese, quando Scambieuropei pubblica un articolo in cui si parla di uno SVE a Salonicco, che si occupa di media, della città e dei Balcani… Boom! Aggiro subito Scambieuropei e mi rivolgo all’organizzazione inviante, quella italiana, cioè la “Comunità Papa Giovanni Paolo XXIII”. Vengo selezionato per il colloquio via Skype e parlo con Aris, il presidente dell’organizzazione greca. Inizialmente è un po’ rude e sembra che non gradisca molto il mio inglese con accento sirmionese ma alla fine con un sorriso mi comunica che ci sentiremo presto. Due giorni dopo mentre sono a fare la spesa con mia madre ricevo la email in cui l’organizzazione mi comunica che mi ha scelto e che vivrò a Thessaloniki per 9\10 mesi con altri 13 volontari.
Dopo questa notizia vengo contattato anche dalla Comunità Papa Giovanni Paolo XXIII. I referenti dell’organizzazione mi invitano ad andare a Mercatino, per fare una giornata di formazione pre-partenza.
Ecco quindi che dopo la festicciola a sorpresa organizzata dai miei amici sono pronto alla partenza, anche se dentro i confini italici.. dopo 4 ore arrivo a destinazione dove ci sono i ragazzi dell’organizzazione ad attendermi. Aspettiamo quindi Christian, l’altro volontario italiano, e partiamo saliamo verso Mercatino Conca ed entriamo nella casa dell’Associazione, dove vivono appunto alcuni ragazzi italiani che lavorano per quest’ultima e alcuni richiedenti asilo africani.
Il giorno successivo è dedicato alla formazione e soprattutto alla conoscenza del progetto. Nel tardo pomeriggio partiamo in una 600 (c’erano anche i miei bagagli), direzione Roma.
Il viaggio è molto piacevole, sia per la compagnia che per le strade che percorriamo. Anche l’orario aiuta, avendo io un debole per i tramonti. Arriviamo quindi a Roma in serata e con il treno da Termini partiamo in direzione Velletri, per andare a casa di Christian, che mi ha gentilmente ospitato per una notte. Il giorno seguente saliamo sul nostro aereo e in un’ora e 20, forse meno, arriviamo a Thessaloniki. In aeroporto ci attende la classica scena da film: due volontari ci aspettano sventolando cartelloni con i nostri nomi… TOMASSO SARTORI!
Conosciamo così Badri, storico georgiano, e Ozan II, c’è un altro Ozan tra i volontari, ingegnere turco. Insieme a loro aspettiamo per mezz’ora il bus per il centro e dopo un paio di cambi arriviamo ad Agios Pavlos, il quartiere dove viviamo e lavoriamo, sulla collina di Thessaloniki, nella parte più antica della città.
I volontari sono davvero tanti e inizialmente le presentazioni sono quasi solo un rito, non mi ricordo nemmeno un nome! Ovviamente nei giorni successivi ho imparato i nomi e, perchè no?!, anche le storie dei miei compagni d’avventura.
Quindi eccomi qui a Thessaloniki insieme a Christian, Ozan I (Ozy), Ozan II, Mustafa, Wendy, Badri, Kristina, Elisa, Aurora, Alejandro, Ricardo e Sahin…