Scritto da Eleonora Pettene, volontaria del progetto di Servizio Civile Italia “2019 Vivo forte” in una casa famiglia a Verona

Il 20 febbraio 2020 ho iniziato a prestare servizio come volontaria in servizio civile in una casa famiglia in provincia di Verona formata da due figure genitoriali, G e C, ed i membri P di 48 anni, G di 63 e M di 17.

P è autistico e la mattina la trascorre in un centro diurno, G lavora in cooperativa e M frequenta la scuola Don Calabria a Verona.

Siccome mi piace guidare e passare la maggior parte del tempo possibile all’aperto, spesso vado io a prendere i ragazzi a scuola o in cooperativa e svolgo anche piccole commissioni.

Le giornate in struttura sono sempre diverse a seconda delle esigenze. In estate svolgevo principalmente servizio al pomeriggio: prima aiutavo i responsabili nel portarsi avanti con la preparazione della cena, poi alle 16.00 tutti si alzavano dal riposino pomeridiano e scendevano per far merenda. P non essendo autonomo doveva essere supportato nell’alzarsi dal letto e nell’andare in bagno e doveva essere assistito durante i pasti.

In seguito proponevo ai ragazzi di fare una passeggiata in paese, essendo ancora chiaro fuori, e una volta ritornati a casa G ricamava a punto scritto dei disegni fatti da me su stoffa.

Verso le 19.15 preparavo la tavola e aiutavo in cucina fino alle 19.30, ora in cui si concludeva la mia giornata.

Nel mese di agosto sono andata una settimana al campo estivo in montagna con la casa famiglia dove presto servizio e altre case famiglie che avevo avuto occasione di conoscere nel mese di luglio. Pensavo mi aspettasse una settimana pesante, invece, è stata una settimana di condivisione, aiuto reciproco tra case famiglie e divertimento. Le cose da fare erano in parte limitate avendo nel gruppo ragazzi con difficoltà a camminare ma ogni giorno siamo riusciti ad organizzarci con passeggiate adatte a tutti. È stata una bellissima occasione per conoscerci meglio.

Nei mesi invernali invece, le giornate sono più corte e la mia inizia andando a prendere M a scuola. Dopo la scuola facciamo merenda e se il cielo è ancora chiaro si va a fare una passeggiata o a volte un bel giro in bicicletta.

Quando fuori il tempo è brutto o è già buio, faccio in modo di fargli passare il tempo proponendo altre attività: giocare a “UNO”, provare a fare qualche disegno, scaricando canzoni dal tablet e per G ricamare nuovi disegni a tema natalizio.

Quando ho iniziato non è stato semplice perché oltre ad essere di sostegno dovevo imparare a conoscere i membri della famiglia, con il tempo ci sono riuscita e andare a fare servizio spesso mi diverte.

Non è semplice fare servizio in una casa famiglia, ci sono regole da seguire, tempi da rispettare e persone da capire! Ma ora, che sono arrivata quasi al termine di questa esperienza, ne è valsa la pena. Ho conosciuto persone nuove con valori e ho imparato uno stile di vita familiare diverso dal mio.

L’unica cosa che mi è dispiaciuta durante questo anno è stato fare le formazioni online a causa del covid: in questo modo è difficile conoscere le persone che fanno servizio come me e confrontarsi.