L’arte della pazienza
servizio civile esteroScritto da Martina Frau, Casco Bianco in servizio civile in Cile a Valdivia
Un’attesa estenuante, carica di fiducia, desiderio, volontà, e di immagini vagamente accennate di me stessa proiettata in un’altra dimensione. Ma non c’è niente di nitido, c’è quasi la paura di dire a voce alta “presto partirò”, perchè gli intoppi sono stati numerosi, e c’è sempre il timore che ce ne sia un altro dietro l’angolo.
Però eccomi qui, Casco Bianco in partenza per il Cile, con quasi il biglietto in mano, ancora non pienamente raggiante, ma con il sentore che quel nodo si sia sciolto una volta per tutte.
Il periodo pre-partenza è stato un universo di sensazioni che non si possono sintetizzare, perché troppo discordanti, puntualmente annullate dall’impatto dell’avvenimento successivo.
In un momento storico così spento, la notizia della partenza per il Cile mi ha fatto volare: carica di entusiasmo, ho sentito quanto fosse l’unico sbocco, la vera ancora di salvezza. Ed è con tutta l’energia regalatomi dall’occasione che mi sono interfacciata al primo mese, quella della formazione, che mi ha colpito per la profondità di certi momenti e insegnamenti, e per la bellezza nell’incontrare compagne e compagni così pieni di talento e fulgore, con i quali sintonizzarsi è stata la cosa più naturale.