L’obiezione di coscienza in… Camerun

servizio civile estero

Scritto da Angela Sorrentino, Beatrice Maffioletti, Rosa Oberto Tarena, Sonia Cristofori, Caschi Bianchi in Africa con Apg23

Dopo l’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nel 1948, sono stati numerosi gli strumenti internazionali adottati che si sono evoluti e ampliati. Tra questi però, non vi è il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare. Il mancato riconoscimento di questo diritto, come rilevato nel 1977 dal Legal Affairs Committee of the Council of Europe, si può spiegare in ragione dell’alto contrasto tra i diritti umani e gli interessi dello Stato in materia di obiezione di coscienza al servizio militare.

Nonostante gli sforzi internazionali, non esiste un diritto all’obiezione di coscienza come espressione del diritto di libertà di coscienza, pensiero e religione. L’obiezione di coscienza viene comunemente ricondotto alle disposizioni internazionali che limitano l’uso dell’aggressione armata e sanciscono il diritto alla pace.

La questione del riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza sorge
principalmente nei paesi con coscrizione. Poco più della metà dei paesi con
coscrizione non prevedono il diritto all’obiezione di coscienza, mentre in quelli che la prevedono generalmente la più accettata è quella legata ai motivi religiosi. Il Camerun risulta tra i paesi che non prevedono coscrizione.

Secondo il Preambolo della Costituzione del Camerun del 1972, attualmente in vigore e revisionata nel 2008, tutti i cittadini devono contribuire alla protezione della Patria: punto 24 del Bill of Rights:

“All citizens shall contribute to the defence of the Fatherland”.

Nonostante questo però, oltre alla Carta fondamentale, non ci sono leggi Statali in merito, e nel paese, di fatto, non esiste la Coscrizione: il reclutamento nelle forze armate è su base volontaria. Di conseguenza, non esiste una disposizione legale specifica per l’obiezione di coscienza.

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