L’obiezione di coscienza in… Sri Lanka
servizio civile esteroScritto da Valentina Macchi, Clelia Marri e Paolo Molteni, Caschi Bianchi in Servizio Civile in Sri Lanka
Sin dalla sua fondazione, lo Sri Lanka non ha mai inserito nel suo corpus di leggi l’obbligatoria alla leva militare, lasciando la coscrizione volontaria ai cittadini anche durante le Guerre Mondiali.1 Nonostante ciò, diversi movimenti per la nonviolenza si sono sviluppati nel corso della sua storia.
Nel dicembre 2002 viene fondata a Surajkund, a sud di Nuova Delhi, Nonviolent Peaceforce , un’organizzazione non governativa internazionale che lancia il suo primo progetto in Sri Lanka. I membri di Nonviolent Peaceforce agiscono per proteggere i diritti umani, prevenire il ritorno alla violenza, favorire il dialogo e la ricerca di soluzioni pacifiche, dando così l’opportunità alle organizzazioni e alle comunità locali di operare attraverso vari approcci nonviolenti.
A livello locale, uno dei movimenti nonviolenti più conosciuti è il Sarvodaya Shramadana Movement.
Definitosi come “inspirato dagli insegnamenti del Buddha, del Mahatma Gandhi e ispirato dagli insegnamenti di Verità (satya), Nonviolenza (avihimsa) e Altruismo (pararthkami)” 2, il movimento nasce nel 1968 intorno all’azione e agli insegnamenti di A. T. Ariyaratne al fine di rinforzare il potere civile della popolazione cingalese e per rendersi indipendenti dall’intervento delle organizzazioni Occidentali.3
Per poter ottenere questi scopi, l’associazione mira ad una presenza capillare sul territorio. Per fare ciò, il programma inizia con una richiesta diretta ai soggetti dell’intervento, in cui viene analizzato cosa è per loro necessario e, in contemporanea, si muove con la costruzione di servizi indispensabili all’interno dei villaggi (ospedali, scuole), creando attività commerciali utili all’autosufficienza. A ciò si aggiungerà una particolare importanza data ad uno sviluppo psicologico del singolo e della società stessa che lo circonda. Una volta che le condizioni generali del villaggio saranno migliorate, l’azione del movimento si sposterà nelle periferie degli stessi, nei soggetti più deboli, con opere mirate a soddisfare le necessità fisiche dei singoli.4
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[Foto da: www.sarvodaya.org]