Una sola regola: essere se stessi
servizio civile italiaScritto da Paola Spanu, volontaria in Servizio Civile a Sorso (SS) nel progetto “2020 Fatto da me”
Mi chiamo Paola, ho 22 anni e ho deciso di dedicare un anno della mia vita al Servizio Civile. Il motivo principale che mi ha spinto ad intraprendere questo percorso è stata principalmente la voglia di mettermi in gioco in una realtà per me tutta nuova. Il mio progetto si chiama “2020 Fatto da me” e sto prestando servizio presso “San Damiano” una Cooperativa Sociale di tipo A per la gestione di servizi socio-educativi e di assistenza domiciliare, rivolti ad adulti e ragazzi con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. L’obiettivo della struttura è quello di favorire il mantenimento e lo sviluppo di autonomie, la creatività e le abilità cognitive e motorie, attraverso attività che quotidianamente vengono loro proposte.
Devo ammettere che all’inizio fu complicato entrare in relazione con ognuno di loro, ho dovuto capire fino a che punto mi potessi spingere senza che i miei gesti o le mie battute potessero essere mal interpretate da qualcuno, per questo è stato molto difficile perché nelle relazioni che vivo tutti i giorni è un aspetto che non considero spesso, mentre qua è molto delicato, è la chiave per costruire buone relazioni con tutti e iniziare a creare un rapporto di fiducia in modo che loro si sentano ascoltati e non criticati da me.
Sono già passati 9 mesi da quando ho iniziato questa esperienza e una cosa importante che ho imparato è sicuramente quello di essere più sensibile all’inclusione sociale delle persone con disabilità. Concludo la mia testimonianza dicendo che non esiste il manuale del volontariato, perché esistono partenze per cui non bisogna necessariamente armarsi di cose, ma portare con sé solo l’essere se stessi.