Crisi e protesta in Sri Lanka

servizio civile estero Testimonianze

Scritto da Paolo Molteni e Valentina Macchi, volontari in Servizio Civile a Ratnapura nel progetto “Caschi Bianchi Corpo Civile di Pace 2020 – Asia del Sud” *

La situazione in Sri Lanka sta diventando ogni giorno sempre più precaria. Da due anni a questa parte, infatti, l’economia nell’isola sta collassando sempre più, andando incontro a quella che diversi economi definiscono già oggi la più grande crisi economica di tutti i tempi. Tutto ciò ha portato ad un’impennata dei prezzi dei generi alimentari, che sta diventando insostenibile per la gente comune. Da qui ne consegue un malcontento generale, che spesso sfocia in proteste e in episodi di violenza.

Diverse sono le cause che hanno portato a questo collasso storico. Primo tra tutti, il debito che negli ultimi anni lo Sri Lanka ha accumulato, in particolare verso la Cina, che ha stanziato 5 miliardi di dollari per costruire infrastrutture nel Paese. Ciò ha portato lo Stato srilankese alla necessità di ristrutturare il debito attraverso l’assistenza finanziaria estera, sebbene, ad oggi, il governo di Pechino si è dimostrato restio ad aiutare il Paese.
A questo si è aggiunta la pandemia da Covid-19. Due anni di pandemia hanno completamente distrutto il settore economico trainante il Paese, il turismo. Ciò ha portato ad un’enorme disoccupazione interna e ad una riduzione del PIL che si attesta intorno al 25%. In più, nonostante una pallida riapertura a inizio dell’anno, la crisi di questo settore è andata peggiorando anche a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, in quanto la maggior parte dei turisti proveniva da questi due Paesi.

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* Questo articolo è parte di una collaborazione didattico-giornalistica con l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo
** In copertina foto tratta da SriLanka map fb