La ricca Olanda punisce i poveri

servizio civile estero

Scritto da Alessandro Federici, volontario in Servizio Civile a Boxtel in Olanda nel progetto “Caschi Bianchi 2020 – Povertà nascoste in Europa”

Nei Paesi Bassi aumentano i senza tetto. Diventa necessario lo stop alla vendita di alloggi sociali nel settore privato, il blocco degli sfratti e la messa a disposizioni di abitazioni dignitose

Fondation Abbé Pierre e FEANTSA, nei  loro  rapporti “Regard sur le mal-logement en Europe”, hanno stimato che sono circa 700.000 le persone che non hanno una casa e dormono per strada, o all’interno di un alloggio di emergenza. Si parla di un aumento del 70% negli ultimi dieci anni. Tra i Paesi europei, maggiormente interessati da questo problema, troviamo l’Olanda. Secondo quanto riportato dal dipartimento CBS Communication & News, responsabile della diffusione delle statistiche nella società olandese, al 2018, le persone prive di un alloggio erano 39 300. Un Aumento vertiginoso del 120,8% dal 2009.  Secondo il Bond Precaire Woonvormen (BPW), associazione che si batte per il diritto alla casa, il problema abitativo nei Paesi Bassi è causato particolarmente da tre fattori:

  • Inacessibilità: il tempo medio di attesa per l’edilizia sociale è in costante aumento
  • Prezzi troppo elevati: gli affitti del settore privato non hanno controllo e costano in media oltre i 1000 euro al mese
  • Precarietà: a causa di alcune scelte politiche, che hanno portato all’adozione di vari tipi di contratti di locazione temporanei, gli alloggi sono diventanti sempre più incerti e provvisori.

Analizzando nello specifico questi fattori, per quanto riguarda il tempo di attesa, si parla di 10/15 anni per ottenere un alloggio sociale. Negli ultimi anni la produzione di costruzioni si è dimezzata. Secondo una ricerca effettuata da ABN AMRO, istituto di credito olandese, ci sono 330 000 case in meno di quanto richiede la domanda. La ricerca specifica che ci vorrebbero un milione di case nei prossimi dieci anni per colmare lo scarto. Inoltre, un numero elevato di alloggi sociali è stato messo in vendita nel settore privato e centinaia di abitazioni sono state demolite, aumentando così, le liste di attesa in tutto il Paese.

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* Questo articolo è parte di una collaborazione didattico-giornalistica tra ass. Comunità Papa Giovanni XXIII e l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo

*In copertina: Amsterdam in uno scatto di Javier M. per Unsplash