I cambiamenti che fanno bene al cuore

servizio civile italia

Scritto da Elisa Drago, volontaria in Servizio Civile a Scicli (RG) nel progetto “2020 Solo cose belle”

Oggi il cielo è cupo, tira vento e sono seduta davanti ad un computer a riflettere su una richiesta appena ricevuta: scrivere un resoconto sull’esperienza del servizio civile. Il tempo rispecchia il mio stato d’animo, il caos degli alberi in movimento, questo cielo confuso che non sa cosa fare ed io sempre qui ferma a chiedermi come possa rendere in parole mesi di SENSAZIONI, EMOZIONI, DIFFICOLTÀ e GIOIE che mi hanno cambiata, sradicando limiti che per una vita mi sono portata dietro, regalandomi una nuova visione di questa e cogliendo il senso delle cose che hanno realmente importanza.

Se mi guardo indietro vedo una ragazza incerta sul cammino da intraprendere. Mi verrebbe voglia di fermarla e dirle:

Vai piano, goditi questo viaggio perché dopo il tuo bagaglio non sarà più lo stesso. Qualche volta vorrai piangere e mollare ma non abbatterti e vai oltre, datti la possibilità di sbagliare, di cadere e rialzarti… non avere paura di chi davanti a te avrà sicuramente più timore di fidarsi di nuovo e poi di nuovo ancora. Vuoi chiedermi cosa farai? E così potrei dirti: sarai un po’ “maestra”, un po’ “amica”, un po’ “nemica” ma alla fine di questo viaggio sarai semplicemente te stessa. Non mi capisci vero? Fa niente, armati di coraggio e passione e inizia a camminare”.

Mi è capitato spesso durante questo lungo periodo di parlare con me stessa, con i miei pensieri… ma se oggi dovessi raccontare qui cosa mi sono detta, provo difficoltà. Perché il servizio civile sembra una parola “austera”, “fredda”, ma nasconde un significato immenso, perché tu inizi per aiutare gli altri e invece saranno gli altri poi ad aiutare te a vedere il mondo in modo diverso. Guardare in faccia la disabilità nella sua quotidianità qualche volta ti lacera ma quasi sempre ti fortifica. Toccare con mano l’amore e la dedizione con cui due persone, Giovanna e Franco, scelgono di aprire la propria casa e il proprio cuore, accogliendo ragazzi con varie difficoltà, ti aiuta a capire che la vita non è solo soldi e successi, anzi che il trionfo più grande è saper dare amore al prossimo. Porto con me ogni singolo giorno del mio operato alla casa famiglia Santa Chiara, dai giorni più semplici e banali alle esperienze più importanti: tutto nel mio cuore ha un posto unico. E se con nostalgia devo ammettere che il mio percorso è giunto al termine, con emozione voglio dire a chi verrà dopo di me che il cambiamento che affronterete sarà straordinariamente pazzesco. E così, ancora davanti a questo computer, sorrido fiera di essere riuscita a non arrendermi, di aver rinunciato ai miei limiti per dare spazio a persone che porterò per sempre con me…

Ah, e a quella ragazza che dietro di me sta ancora aspettando risposte dalla me di oggi voglio dire: “Stai attenta solo ad una cosa… al tuo cuore, perché dopo sarà difficile portarlo via con te!”.