I sorrisi dei senza voce di Santiago

servizio civile estero Testimonianze

Scritto da Eleonora Piceni, volontaria in Servizio Civile a Santiago del Cile nel progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE 2022 – CILE”

Ciao a tutti, mi chiamo Eleonora ho 24 anni e attualmente sto svolgendo la mia esperienza di servizio civile a Santiago del Cile, capitale e città principale di questo particolare ed eccentrico paese. Sto svolgendo il mio servizio in due progetti, il primo è un progetto di inclusione sociale e culturale per donne adulte con sordità. Il secondo progetto invece è un luogo di accoglienza e di accompagnamento per persone senza fissa dimora e che provengono da una vita passata sulla strada. Ogni giorno vivo esperienze ed emozioni diverse, sono a contatto con persone che hanno avuto un percorso e una storia completamente diversa dalla mia e che non hanno avuto la fortuna di ricevere alcuni servizi come l’educazione e la sanità, che per me sono stati scontati e gratuiti.

I due progetti mi danno l’opportunità di entrare in contatto con diverse realtà. Nel primo progetto entro in contatto con una realtà di completo isolamento sociale e culturale, alle donne che fanno parte di questo progetto è stato impedito di comunicare e di partecipare attivamente alla vita sociale del proprio paese come conseguenza della loro condizione di disabilità. Nel secondo progetto invece vivo la realtà di strada caratterizzata da dinamiche completamente nuove per me in cui il principale obiettivo giornaliero di queste persone è trovare il modo di alimentarsi e sopravvivere a qualsiasi costo nonostante ora si trovino in un luogo sicuro che li tutela e offre loro una nuova opportunità di vita.

Non sempre è facile convivere con le cose che vedo, spesso nascono in me emozioni contrastanti come rabbia e compassione o felicità e tristezza allo stesso tempo. Il Cile è un Paese caratterizzato da un’enorme ingiustizia sociale ed economica in cui le persone con meno risorse non possono far altro che accettarlo e reagire di conseguenza. Sono poche le possibilità di riscatto e ancora meno le risorse a disposizione per fornire loro un aiuto e un supporto. Purtroppo, qui gli ultimi sono dimenticati dalla società, senza voce e vengono visti come coloro che non meritano di vivere una vita degna e libera.

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