Scritto da Sara Borella, volontaria in Servizio Civile a Ferrara (FE) nel progetto “2022 Un anno da sballo”

Sono tanti i pensieri che sorgono quando penso e vivo la mia realtà della comunità terapeutica…
è un insieme di gratificazioni e batoste che interrottamente si susseguono
si toccano le fragilità degli utenti
si toccano le fragilità del volontario e degli operatori.
Ci si mette spesso in discussione su diversi aspetti
si cerca ogni volta di migliorare e migliorarsi
si è alla continua ricerca di mediazioni, modificazioni e di un equilibrio tra quello che si è e quello che si dovrebbe essere
e non sempre va come dovrebbe andare.
Si entra in punta di piedi e non so ancora se si esce in questo modo
perché a qualcuno rimarrai in mente,
a qualcuno avrai dato forza, ispirazione
e un pizzico di quello che loro chiamano “normalità”
è come vivere in un tornado,
non sai mai quanto e come distruggerà e travolgerà
ma noi rimaniamo lì pronti a ripartire, sostenere e ricostruire insieme,
come ogni volta, ogni volta.

Trovo che le esperienze, gli incontri, le testimonianze e i corsi di formazione del servizio civile possano segnare in qualche modo la persona che li vive. Sono momenti significativi che fanno riflettere e permettono di confrontarsi con gli altri.
Durante questi mesi ho potuto avere le mie soddisfazioni ed anche delusioni, ma riuscire ad affrontare quest’ultime mi ha fatto capire e crescere molto e mi hanno tirato fuori una forza che non pensavo di avere. Principalmente mi occupo di molte mansioni di supporto alla gestione della vita quotidiana delle persone in percorso e degli operatori (provvidenza, accompagnamento visite, gestione della casa e delle attività ludiche ecc.). In alcuni momenti ho potuto proporre attività dalle quali ho ricevuto un feedback positivo. Sono tutte cose che mi porterò nel cuore e, arrivata a metà del percorso, mi auguro di proseguire così e di continuare a trovare persone dalle quali posso apprendere molto.