I sorrisi che parlano

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Testimonianza di Manuela Denora e foto di Gabriele Migliorini, Davide Nervi e Chiara Fasolo, volontari in Servizio Civile a Ndola nel progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE 2022 – DIRITTI UMANI DALLO ZAMBIA ALL’ONU”

Scopriamo le attività che compongono il progetto di Servizio Civile “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE – DIRITTI UMANI DALLO ZAMBIA ALL’ONU 2024” più precisamente nella città di Ndola!


Uno di questi è il Rainbow Project, un progetto che si occupa del contrasto alla malnutrizione in diverse fasce d’età. Il progetto è strutturato in diversi ambiti: dal monitoraggio per bambini dai 6 mesi ai 5 anni, alla distribuzione di cibo nelle scuola comunitarie fino al supporto a persone anziane.

Nell’ambito delle disabilità, le attività si dividono in diversi progetti, pensati per le varie fasce d’età. Per l’infanzia, c’è il progetto “Holy Family”, che si tratta di una scuola per bambini con disabilità in cui vengono coinvolti insegnanti locali con programmi ministeriali. Per i più grandi, invece, c’è il centro Ukubalula”, dove possono partecipare a dei progetti di sviluppo delle autonomie tramite attività occupazionali o laboratoriali come l’agricoltura e la gestione delle faccende domestiche. Infine, c’è il progetto di agricoltura Mary Christine” per adulti con disabilità, in cui vengono coinvolti sulla base delle loro capacità.

Infine c’è il Cicetekelo Youth Project, un progetto pensato per bambini che per diverse ragioni si ritrovano in strada. È diviso in quattro diverse fasi pensate per offrire un percorso ai ragazzi. Dal centro diurno, si arriva all’accompagnamento scolastico e ad percorso residenziale, fino ad arrivare all’ultima fase in cui viene rilasciato il diploma in diversi ambiti lavorativi. Le ultime tre fasi, quelle residenziali, sono composte da scuola, attività sportive, pasti condivisi, giochi e attività laboratoriali formative.
Per chi, alla fine del percorso desidera trovare anche un’occupazione viene offerto anche un posto all’interno di Gigi Bontà, una gelateria molto popolare in Zambia, che offre una formazione professionale e uno sbocco lavorativo per i giovani del Cicetekelo.

All’interno di questi progetti, i volontari sono una ricchezza, la loro presenza consiste nell’accompagnare e gestire alcune attività e sono chiamati anche a seguire e gestire le adozioni a distanza tramite report che vengono inviati a tutte le persone che permettono a molti bambini di frequentare le varie attività.

Manuela, una volontaria Casco Bianco attualmente in Servizio Civile a Ndola, sta vivendo nel progetto dallo scorso agosto e tramite gli incontri che fa tutti i giorni ci guida con l’immaginazione nella vita dei ragazzi che incontra, nei loro sogni e nel loro futuro.

Chiudi gli occhi per un attimo, ascolta i suoni della natura e immagina sfumature di colori che si intrecciano con i sogni dei bambini che ogni giorno vedi brillare nei loro occhi.

Corrono verso di te, ti abbracciano e ti salutano con le manine piene di fango e tu resti lì a guardarli sentendoti una formica davanti a tutto questo. Passi le giornate ad affascinarti per un mondo così diverso da quello che hai conosciuto fin ora ma nel guardarli giocare viene istintivo chiedersi se questi bambini avranno mai il diritto di costruirsi una posizione all’interno della società.

Delle volte diamo per scontato che aver la possibilità di crearsi uno spazio nella società sia parte della nostra infanzia come il diritto all’educazione, il diritto all’istruzione, il diritto al gioco. Qui l’infanzia finisce molto presto, non si perde tempo, si cresce con la consapevolezza che molto presto dovrai farti carico di molte responsabilità come il prendersi cura della casa e della famiglia. Questi bambini non hanno nulla ma riscoprono di avere tanto a scuola, nello sport e durante le lezioni di musica.

Tra una lezione di matematica e l’Art&Craft (dove svolgiamo attività laboratoriali), ci impegniamo a regalargli una realtà che possa coinvolgerli e farli gioire, ci impegniamo perché si possa dare voce alle disuguaglianze. Qui a Ndola nella Community school non ci impegniamo solo a trasmettere informazioni, ma insegniamo a pensare.

Vogliamo lasciare il mondo un po’ migliore di come lo abbiamo trovato”.