Scritto da Bogi Bianca e Pesaresi Alessia, volontarie in Servizio Civile a Mansa nel progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE – DIRITTI UMANI DALLO ZAMBIA ALL’ONU 2024”
Monica ha 31 anni e vive nella casa famiglia Fatima Home di Mansa, nella provincia di Luapula, in Zambia. A causa di una disabilità motoria, ha difficoltà a muovere il braccio e la gamba sinistra e si sposta con una sedia a rotelle.
La sua vita è segnata fin da quando era neonata quando, a soli sei mesi, contrae la malaria. Il ritardo nelle cure, dovuto alla scarsità di risorse e alla mancanza di accesso a strutture sanitarie adeguate, le causa danni motori e cognitivi che influenzeranno il suo sviluppo per il resto della vita.
A soli 8 anni, Monica perde la madre. Il padre, non avendo intenzione di occuparsi di lei, si trasferisce con il fratello in un’altra città. Monica viene affidata alla nonna, ma la vita con lei è segnata dalla povertà e dall’abbandono. Mentre la nonna lavora nei campi, Monica viene lasciata sola fuori casa, senza riparo dal caldo o dalla pioggia, con cibo e acqua insufficienti. In questa condizione di estrema difficoltà, Monica viene notata dalla responsabile della casa famiglia Fatima Home, Susan, che inizia a farle passare i weekend al riparo di una casa.
A 12 anni, dopo la morte della nonna, Monica viene accolta ufficialmente da Susan. Inizia così un nuovo capitolo della sua vita, in un ambiente più sicuro dove può finalmente ricevere affetto e attenzione.
Monica inizia il suo percorso scolastico a 13 anni, frequentando scuole speciali a Lusaka, Ndola e infine Mansa. Nonostante le difficoltà legate alla sua disabilità, Monica si impegna con determinazione e a 27 anni riesce a diplomarsi, un traguardo che pochi in Zambia, con una disabilità simile, sono riusciti a raggiungere.