La strada in salita di “Mama”

servizio civile estero Testimonianze

Scritto da Bianca Bogi, volontaria in Servizio Civile a Mansa nel progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE – DIRITTI UMANI DALLO ZAMBIA ALL’ONU 2024”

Maria, soprannominata Mama, ha 19 anni e vive a Mansa, in Zambia. Fin dall’infanzia è affetta da un ritardo mentale e un disturbo psichiatrico mai diagnosticati né trattati adeguatamente, che influenzano il suo comportamento. Spesso salta la scuola, fugge di casa e cerca compagnia tra i ragazzi; infatti, a 17 anni è diventata madre. Negli ultimi anni la sua situazione è peggiorata, alternando momenti di agitazione e rabbia a periodi di chiusura e apatia. A Mansa, come in tutta la provincia di Luapula, il reparto psichiatrico non consente una diagnosi precisa né un trattamento adeguato. L’unico medico che si occupa di salute mentale non è specializzato in psichiatria e non ci sono psicologi. Dopo diversi anni e un trasferimento a Ndola, Mama ha ricevuto una diagnosi, seppur parzialmente errata, e ha iniziato una terapia farmacologica. Ora è tornata a Mansa, dove la continuità delle cure – tra terapie, controlli e supporto psicologico – è tutt’altro che garantita. Senza un sistema di assistenza strutturato, il rischio di un nuovo peggioramento è alto.
L’accesso ai servizi di salute mentale in Zambia è ostacolato da numerose difficoltà. Una di queste è la mancanza di fondi: meno dell’1% del budget sanitario è destinato alla salute mentale, il che rende estremamente difficile finanziare strutture e servizi adeguati, compromettendo l’efficacia del sistema (Munakampe, 2020). Un’altra sfida significativa è la carenza di personale qualificato, con solo 10 psichiatri e 15 psicologi in tutto il paese, una situazione che si aggrava ulteriormente dalla concentrazione dei professionisti nelle aree urbane, lasciando vasti territori rurali privi di assistenza specializzata (World Health Organization, 2020). Le strutture sanitarie non sono in grado di rispondere adeguatamente alle necessità della popolazione: il paese ha un solo ospedale psichiatrico, situato a Lusaka, che segue un modello obsoleto di oltre 50 anni fa, con strumenti e posti letto insufficienti. Nel resto dello Zambia, esistono solo piccoli reparti nelle città principali, con risorse estremamente limitate (Ngungu & Beezhold, 2009). Infine, lo stigma sociale legato ai disturbi mentali rappresenta un ulteriore ostacolo: molte famiglie evitano di chiedere aiuto per timore della discriminazione o per scarsa conoscenza della malattia. Questo porta spesso all’abbandono dei pazienti, lasciati per strada o trascurati dai caregiver, scoraggiando al contempo il reclutamento di nuovi specialisti (The Borgen Project, 2022).

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Questo articolo è parte di una collaborazione didattico-giornalistica tra Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo e Antenne di Pace.