Scritto da Maria Valentina Cesari, volontaria in Servizio Civile ad Alatri (FR) nel progetto “Abitare oltre le Barriere 2024”
Il mio percorso di servizio civile è stata un’esperienza incredibile che ha cambiato la mia vita in molti modi. Inizialmente avevo pensato di fare volontariato all’estero ma per varie ragioni non è stato possibile. Tuttavia, quando ho considerato il servizio civile, ho capito che era la scelta giusta per me. E devo dire che è stata una delle decisioni migliori che abbia mai preso. Quando ho iniziato il servizio civile, pensavo di dover essere di supporto in una realtà difficile, una casa famiglia dove le persone avrebbero avuto bisogno di aiuto e sostegno. Ma non è stato così. Ho trovato una vera e propria famiglia, con difficoltà da affrontare, ma comunque unita e piena di amore.
La responsabile della casa famiglia, Lucia, ha sempre detto che “in casa si deve star bene” e che nessuno è obbligato a stare lì. Ma il caso vuole che tutti, in un modo o nell’altro, tornino a casa. Amici, conoscenti, ex volontari, terapiste e personale che conoscono chi vive lì, tornano perché “aiutarli” anche in piccolo o con la semplice presenza diventa naturale. Nessun obbligo, nessun lavoro, nessun impegno, solo far sentire la presenza.
Lucia è stata una figura fondamentale nella mia esperienza di servizio civile. Mi ha dato modo di conoscere tante persone, qualcuna fisicamente, altre sentendo le loro storie, che sono diventate insegnanti preziosi che porto nel cuore. Mi porto tanto anche e soprattutto di lei come persona, ora che è giunto al termine il servizio civile, mi permetto di dire che per me è stata come una zia acquisita che ho cercato di aiutare nel mio piccolo, ma che mi ha aiutato e sostenuto molto anche lei.
Un’altra persona che ha lasciato un’impronta indelebile nella mia vita è Elio, un uomo di 89 anni che ha fatto tanto nella sua vita e ha sempre messo tutti avanti a sé. La sua carrozzina non ha posto limiti nell’aiutare altri e ha una famiglia che non si limita ai parenti, è molto grande ed è fatta di tutte quelle persone che lo considerano come tale. E io, anche in questo caso, mi sento un po’ acquisita.Ma la scoperta più grade è stata Maria, una persona con autismo che mi ha insegnato un nuovo modo di comunicare e di capire il mondo. Con lei ho scoperto un nuovo linguaggio e un nuovo modo di farmi capire e capire a mia volta. Ci siamo conosciute piano piano e di certo grattini e dolcetti a volte hanno rafforzato una simpatia iniziale. Maria mi ha fatto capire cose nuove non solo su di lei, ma anche sul mondo e su come le persone si approcciano alla disabilità. Questo percorso di servizio civile mi ha insegnato tanto e mi ha fatto capire l’importanza di essere presenti nella vita delle persone che hanno bisogno di aiuto e sostegno. Lucia, Elio e Maria lo sanno bene e ora lo so un po’ anch’io. Di certo non vedo questo momento di fine percorso come una vera e propria fine. Ho conosciuto persone stupende che porto nel cuore e farò del mio meglio per continuare il più possibile per essere presente nelle loro vite. Spero di poter mantenere i contatti e di poter continuare a sostenerli ed aiutarli in qualsiasi modo possibile. Questa esperienza mi ha cambiato la vita e mi ha fatto capire l’importanza di essere solidali e di aiutare gli altri.