Un anno speso vicino agli ultimi a Brema

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Video e foto di Marta Alberti e Anna Maria Kock-Krammer, volontarie in Servizio Civile a Brema nel progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE 2022 – LA NOSTRA EUROPA”

Nella sede di Brema, del progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE – LA NOSTRA EUROPA 2024” le attività in cui si spendono Marta e Anna Maria, le due volontarie attualmente in Servizio Civile, sono molto variegate. L’obiettivo è stare affianco alle persone che hanno più necessità, incontrandole lì dove sono.

Si vive nella casa famiglia “Mutter der Armen”, un luogo di accoglienza e accompagnamento per persone in difficoltà e anche persone che provengono dalla strada. Con loro si condivide la vita di casa e si pone particolare cura nell’accompagnarli nella fase di reinserimento in società degli accolti della casa, che comprende attività di cura di sé, degli spazi comuni, degli aspetti medico-sanitari, burocratici, di sviluppo delle capacità personali, di percorsi formativi, di ricerca di un’abitazione stabile, delle capacità relazionali e dei momenti di socializzazione.

Inoltre, si organizza il “Seemannsclub” (“club dei marinai” in tedesco), situato nella cittadina portuale di Brake. È un club destinato ai marinai che sono soliti passare molti mesi a bordo dei mercantili che approdano lì. È per loro uno spazio in cui possono trovare attività per svagarsi e rilassarsi in uno degli attracchi. Ma soprattutto il Seemannsclub è un luogo di relazione, in cui possono instaurare amicizie, ridere e scherzare, ritrovare il calore di una chiacchierata e di un momento condiviso.

Ci racconta Marta: “Perché mai avere un Club dei Marinai in un porto fluviale di una piccola cittadina nel Nord della Germania? “La nave è come un’Alcatraz galleggiante” mi ha confidato una sera uno dei tanti marinai filippini che incontriamo al club un paio di volte a settimana, “poi veniamo qui e per qualche ora possiamo rilassarci, staccare la mente, passare una serata piacevole, ricevere un sorriso e scambiare qualche battuta. Sai, ne abbiamo bisogno”. E con queste poche parole quel marinaio mi ha spiegato il senso di ciò che faccio qui”.

Inoltre si partecipa all’unità di strada e al servizio mensa, realizzati in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, dove vengono preparati e distribuiti generi alimentari e di prima necessità a persone senza fissa dimora. Con loro si condivide anche un momento di preghiera serale. Delle persone di strada della città che Anna Maria incontra ogni settimana dice: “Ciò che risulta incomprensibile è chiamare coloro che si trovano in una simile circostanza senzatetto per scelta”. Nel rapporto con i senza fissa dimora si capisce che non si trovano lì per una loro scelta deliberata, ma per tanti motivi, numerosi e complessi, che non possono essere riassunti nel concetto di “scelta”. Marta invece dice che il momento di preghiera condiviso con le persone senza fissa dimora: “È dare a chi vive la durezza della strada l’occasione di gustare di nuovo la dolcezza del sentirsi chiamati per nome, di ricordare insieme un amico venuto a mancare, di farsi vicini a chi altrimenti viene allontanato da tutti. È permettere a chi vive il dramma della solitudine di sperimentare la bellezza dell’amicizia, a chi vive la miseria dell’abbandono di conoscere il calore dell’accoglienza”.

Il servizio civile in Germania è quindi un modo per scoprire le povertà nascoste agli angoli delle strade, nei porti marittimi, nelle persone sole ed emarginate.

Ti è rimasta la voglia di scoprire qualcosa del progetto in Germania?

Guarda il video qui sotto!

Il ragazzo che vedete cantare nel video è un marinaio russo che ha suonato per gli ospiti del “Seemannsclub” la canzone “Peremen”, tradotto dal russo significa “Cambiamenti” e recita:

Cambiamenti! chiedono i nostri cuori
Cambiamenti! chiedono i nostri occhi
Con le nostre risate, con le nostre lacrime
Con il sangue che ci pulsa nelle vene
Cambiamenti!
Stiamo aspettando cambiamenti