La scuola è un diritto per tutti?

servizio civile estero

Scritto da Francesca Lacognata, Lorenzo Reggiani e Valeria Albonetti, volontari in Servizio Civile a Nairobi nel progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE 2022 – AFRICA

Il sistema scolastico in Kenya è differente da quello italiano: l’anno scolastico inizia a gennaio e finisce ad ottobre con tre “term” (trimestri) separati da pause scolastiche. La scuola inizia molto presto al mattino e dura fino al pomeriggio, è in inglese e oltre alle principali materie scolastiche come matematica, inglese, kiswahili, scienze, si studiano molte materie pratiche come agricoltura e arte. Purtroppo, anche le scuole pubbliche sono a pagamento e oltre alle tasse scolastiche occorre comprare le uniformi e il materiale. Le scuole superiori si dividono in due tipologie: le Day Schools in cui lo studente torna a casa alla fine della giornata scolastica e le Boarding Schools in cui lo studente vive nella residenza della scuola e ciò comporta che debba comprare anche tutto il necessario per vivere come il materasso, le lenzuola, piatti e bicchieri, il materiale per l’igiene personale, etc. Il rendimento scolastico delle Boarding Schools è considerato migliore delle Daily, ma l’accesso alle prime dipende dal risultato ottenuto dall’esame nazionale svolto alla fine della scuola secondaria di primo grado. Nel momento in cui vengono pubblicati i risultati dell’esame nazionale, lo studente può fare richiesta ad una Boarding School o essere contattato direttamente da questa in base al punteggio ottenuto e più è alto il punteggio più è alta la possibilità di accedere ad una scuola migliore.

Noi Caschi Bianchi, vivendo al “G9 Centre”, una comunità per ragazzi di strada nella periferia di Nairobi, vicino allo slum di Soweto, abbiamo affiancato la social worker, l’educatrice della comunità che si occupa principalmente dei rapporti con la scuola e con le famiglie, nell’inserimento scolastico dei ragazzi e nella loro supervisione. Tutti i ragazzi che vivono al G9 vanno a scuola grazie al progetto di adozioni a distanza della Comunità Papa Giovanni XXIII e, inoltre, molti bambini della zona di Kahawa West e Githurai e nello slum di Soweto hanno la possibilità di studiare grazie a questo progetto.

Ogni anno, quando inizia la scuola, tante mamme cercano degli sponsor per il sostegno scolastico e il “G9 Centre” è un punto di riferimento per questi quartieri. Durante il primo incontro con la mamma e il bambino, la social worker fa un colloquio conoscitivo per capire la loro storia familiare ed economica e quale sia il loro bisogno e successivamente organizza una visita domiciliare per verificare la veridicità delle informazioni. Se, poi, la Comunità rileva che ci siano le condizioni per aiutare lo studente, si procede con l’iscrizione a scuola e gli acquisti del materiale scolastico. A volte, però, emerge che il bambino non è in possesso del certificato di nascita, requisito necessario per l’iscrizione alla scuola, e aiutiamo la mamma ad avviare l’iter per richiederlo. Le madri dei ragazzi che vengono supportati vengono coinvolte durante tutto il processo di iscrizione alla scuola e negli acquisti del materiale scolastico, chiedendogli di essere presenti e di contribuire con delle piccole spese.

Nell’ascoltare le tante storie, ci siamo resi conto che sono tante le mamme che cercano degli sponsor per garantire la scuola ai figli e che il sistema scolastico non è accessibile a coloro i quali non hanno un’elevata disponibilità economica. Inoltre, la maggior parte delle signore di questi quartieri sono mamme sole con tanti figli che lavorano occasionalmente e la loro disponibilità economica copre a stento le spese del cibo e dell’affitto.

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