Scritto da Maria Valentina Cesari, volontaria in Servizio Civile ad Alatri (FR) nel progetto “Abitare oltre le barriere 2024”

Sono circa sei mesi che svolgo volontariato nella casa famiglia Madonna del Rosario e posso dire che è diventata una parte importante della mia vita. Non avrei mai immaginato quanto potessi ricevere da un’esperienza del genere, oltre a quello che sto cercando di dare.

La responsabile della casa, Lucia, è una persona straordinaria. È accogliente, piena di energia, mi sta insegnando il valore delle piccole attenzioni quotidiane. A volte capita che la mattina come arrivo in casa chiacchieriamo un po’ e quando mi racconta qualche aneddoto delle storie di persone che sono passate per questa casa, mi sento onorata. È come se quelle esperienze diventassero un po’ anche mie, piccoli frammenti di vita che porto con me e che mi arricchiscono ogni giorno di più.

Poi c’è Maria, ragazza autistica che sto imparando a conoscere sempre di più. All’inizio non è stato semplice entrare in sintonia con lei visto che avendo lei un autismo non verbale abbiamo dovuto trovare altri metodi per comunicare ma piano piano stiamo costruendo un nostro equilibrio. Svolgiamo insieme diverse attività come la palestra, dove ci dedichiamo a esercizi motori e di coordinazione in modo da aiutarla a migliorare le sue capacità motorie. Oltre a questo, condividiamo anche momenti di ippoterapia che è un’attività che lei ama molto e la rilassa, o ci dedichiamo a piccoli lavori creativi. È un’esperienza che mi arricchisce tanto perché ogni momento insieme è un’opportunità per imparare tanto per lei quanto per me. Tutto ciò senza dimenticarci ovviamente dei “grattini” indispensabili per conquistarla.

Infine c’è Elio, ottantanove anni d’età ma con la mente d’un ventenne. La sua disabilità è solo fisica, basta conoscerlo un po’ per capire che niente riesce a fermarlo, neppure la sua sedia a rotelle, soprattutto quando si tratta di aiutare gli altri. Con lui parlo tanto, mi racconta spesso storie della sua famiglia o della sua vita, tutte le persone che ha conosciuto e con il quale è legato. Lo ascolto con attenzione, come facevo con mia nonna e un po’ mi si stringe il cuore. Mi piace aiutarlo, che sia nel piantare qualche fiore o sistemare le piante o ordinare le sue cose. Per lui ogni cosa che tocca non è un semplice oggetto ma dietro c’è una storia.

Questa esperienza mi sta arricchendo in modi che non avrei mai immaginato. Sto scoprendo quanto le relazioni sincere, anche in un contesto di volontariato, possano cambiare il modo in cui guardi alla vita e a te stessa.