Scritto da Miriam Racca, volontaria in Servizio Civile Ambientale a Cervasca (CN) nel progetto “Agrilab: Le piante e gli animali non discriminano nessuno 2024”
Mi chiamo Miriam Racca, ho 23 anni e lo scorso dicembre ho iniziato l’anno di servizio civile presso I tesori della Terra a Cervasca, in provincia di Cuneo. A dire il vero, prima di iniziare questa esperienza non sapevo nemmeno bene di che cosa si trattasse e un po’ per caso ho fatto domanda, convinta di sfruttarla come “tappabuchi” nell’attesa di trovare un lavoro.
Fin da subito sono entrata in un contesto che almeno inizialmente mi ha richiesto di scomodarmi, di mettermi in gioco e sicuramente superare tante barriere, dal pregiudizio alla paura. Con il passare dei giorni però, che pian piano si sono trasformati in settimane e poi mesi, quello che pensavo potesse essere un “tappabuchi” si è rivelato molto di più: a distanza di sei mesi infatti, non ho ancora trovato un lavoro ma questo non conta più molto, perché è vero, sicuramente non ho un guadagno economico ma ho trovato una dimensione in cui sto tutt’altro che scomoda. Alzarsi ogni mattina e percorrere 40 minuti di auto per raggiungere la sede non è un peso, perché so che quando arrivo ad aspettarmi c’è già “lo zio” Adriano, che mi saluta in attesa che apra la portiera, la mia Ninetta che aspetta uno zaino, Andre che mi rincorre per abbracciarmi, Anna con le sue parole gentili, Patrick con il suo sorrisone, e ancora Mario, Beppe, Fabri, Robi, GioHal, Davide, Salvo, Oreste, Stefi, Vittorio… ma anche Sonia, Luisa, Gabriele, Chiara, Ale, Chiara, Giulio, Giancarlo e tutti gli operatori che affianco e che dal primo momento mi hanno dato fiducia, sostegno e hanno creduto in me.
Mi rendo conto che ogni giorno torno a casa con il cuore pieno e la voglia di sorridere e questa è un po’ la magia dei ragazzi. Di parole ce ne sarebbero davvero tante da dire, su ognuno di loro e soprattutto su ciò che ognuno di loro mi sta regalando quotidianamente, ma per il momento mi limito a ringraziarli perché da quando li conosco ho ritrovato “la leggerezza”.