L’altra faccia della ricchezza

servizio civile estero

Scritto da Alessandro Federici, volontario in Servizio Civile a Boxtel nel progetto “Caschi Bianchi  2020 – Povertà Nascoste in Europa”

Forme di schiavitù moderna nella sviluppata Olanda in gran parte sulle spalle di chi migra in cerca di fortuna nella fiorente Europa. Un caso studio

Lo stereotipo vuole che la schiavitù moderna sia un problema solo dei Paesi più lontani. La realtà è che non c’è bisogno di spingersi troppo in là per trovarla. Dal profondo Sud della Spagna, fino alle latitudini nordiche infatti, l’Unione Europea è afflitta dalla piaga dello sfruttamento lavorativo, che da anni, coinvolge diversi Stati membri. Non è un caso allora, se anche nella civilissima Olanda, patria dello stato sociale, si registrano circa 33.000 lavoratori vittime di sfruttamento. Circa 2000 casi di sfruttamento ogni anno.

Secondo uno studio finanziato dall’Open Society Foundation sono quasi 500.000 i migranti arrivati nei Paesi Bassi. Provengono principalmente dall’Europa Orientale e Centrale, e costituiscono la maggior forza lavorativa nei settori più significativi dell’economia olandese: agricolo, e dell’industria della carne. Spinti dalla speranza di migliorare la propria condizione di vita, la propria posizione sociale, in un Paese che consente la mobilità ascendente, molto spesso si scontrano con una realtà del tutto differente fatta di sfruttamento e condizioni di vita disumane, dove la maggior parte dei lavori che svolgono sono caratterizzati da quelle caratteristiche che, Maurizio Ambrosini, esperto sociologo in tema di immigrazioni, chiama le cinque “p”: precari, pericolosi, pesanti, poco pagati e penalizzati socialmente.

Barka, organizzazione che sostiene e assiste persone dell’Europa Centrale e Orientale che si trovano in una situazione di forte disagio, spiega, come la maggioranza delle persone vengano assunte tramite agenzie interinali nei Paesi di provenienza dei migranti. Quest’ultime possono essere uffici locali di agenzie olandesi, situate su quel determinato territorio, o agenzie di quei Paesi d’origine che collaborano con le compagnie di reclutamento olandesi. Negli ultimi anni sono aumentante, e secondo quanto riportato da un report governativo, molte abusano della posizione fragile dei migranti imponendo loro condizioni, che di fatto, annullano qualsiasi tipo di tutela.

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*Questo articolo è parte di una collaborazione didattico-giornalistica tra ass. Comunità Papa Giovanni XXIII e l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo

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