Non pensavo fosse… Famiglia!
servizio civile italiaScritto da Rita Zona, volontaria in Servizio Civile a Termoli (CB) nel progetto “2020 Pronti a vivere”
Mi chiamo Rita Zona. Sono nata a Napoli ma ho vissuto gran parte della mia vita a Termoli. Nel 2021 ho deciso di prendere parte al bando per il servizio civile universale. La scelta è stata dettata dalla voglia di mettermi in gioco in una realtà dove i valori principali sono: inclusione, solidarietà e tutela dei più deboli.
Il progetto da me scelto si chiama “2020 Pronti a Vivere” e si tratta di un progetto che si pone come obiettivo quello di accudire e sostenere persone, di varie fasce di età, che si trovano per le più svariate ragioni senza una famiglia che possa badare a loro.
Le attività da me svolte riguardano principalmente l’assistenza ai vari bambini e ragazzi presenti all’interno della casa famiglia S. Maria Goretti di Termoli, oltre al supporto ai responsabili della struttura nelle varie attività quotidiane. Attualmente sono presenti dieci persone, tra cui Anna ed Enzo in qualità di responsabili della struttura assieme ai loro quattro figli, ad una ragazza di origini nigeriane con sua figlia, una ragazza affetta da disabilità e una neonata.
Durante questo percorso ho partecipato ai vari percorsi formativi disseminati durante il corso dell’anno. Una delle formazioni più interessanti è stata quella avvenuta nella località di Mercatino Conca, perché ho avuto la possibilità di confrontarmi e conoscere altre persone che stavano, come me, effettuando il servizio civile. In questo modo ho avuto cognizione delle diverse realtà esistenti sul territorio e dell’importanza di attuare l’attività di servizio civile.
Potrei elencare diversi episodi che mi sono rimasti impressi durante questi mesi di attività ma preferisco ricordare l’impatto iniziale che ho avuto con il servizio civile. Prima di intraprendere questo percorso, mi immaginavo che una casa famiglia fosse una struttura simile a un istituto, con le sue regole e i suoi orari. In realtà fin da subito ho capito che si trattava di tutt’alto. È una vera e propria famiglia che permette alle persone che ne fanno parte di vivere al meglio e in perfetta tranquillità tra di loro. Sono stata travolta dall’accoglienza che ho ricevuto, dalla gentilezza e dalla disponibilità. Anche se le difficoltà di far andare avanti una struttura del genere sono enormi, Anna ed Enzo riescono egregiamente nel loro lavoro.
Per concludere, posso affermare che con il tempo sono riuscita a diventare parte della casa famiglia, superando gli iniziali timori. Penso che nei prossimi mesi non possa che migliorare sempre di più il rapporto e mi dispiace che questa bella esperienza duri davvero poco.