Scritto da Pasqua Povia, volontaria nel progetto di Servizio Civile “2019 Un anno da sballo” presso la comunità terapeutica “Durazzanino” di Forlì, struttura che ospita giovani in situazione di disagio sociale e dipendenza da sostanze.
Era il 21 febbraio, il giorno del mio ingresso in comunità terapeutica. Era il giorno dell’inizio del mio cammino su una strada tutta in salita, ricca di emozioni fortissime che spesso hanno messo a dura prova il mio cuore. Da quel momento sono trascorsi poco più di nove mesi e la mia voglia di sfidare i miei limiti, le mie insicurezze e la forza di mettermi in gioco non si sono mai affievolite. Vivo ogni momento al massimo facendo tesoro del tempo e dei consigli preziosi delle persone che mi accompagnano in questo percorso e sento di riuscire nel mio intento: donare tutta me stessa.
Il Servizio Civile è infatti un’occasione che ti permette di tirar fuori tutto il meglio che hai dentro di te, ti concede di offrire la tua essenza, la tua positività, la tua leggerezza e benevolenza a persone che tanto necessitano di un sorriso e di un abbraccio in più. Il Servizio Civile è un’opportunità che ti insegna a muovere i giusti passi per entrare a far parte del delicato percorso di vita di una persona che in quel momento ha bisogno di aiuto e ti insegna a rispettarlo. Il rispetto, l’assenza di pregiudizi e aspettative, la fiducia, la trasparenza, la generosità, la condivisione, la solidarietà sono solo parte dei valori che si coltivano grazie al Servizio Civile. È un’esperienza che ti permette di attraversare la tua interiorità e ti consente di esplorare quella degli altri, senza filtri, senza maschere, senza inganni. La possibilità di stabilire una certa empatia con l’altro, mettersi nei suoi panni, sforzarsi a provare le sue emozioni, percepire la sua sensibilità e di conseguenza essere d’aiuto, è qualcosa di inestimabile. Il bisogno da parte dei giovani ragazzi di condividere con me i racconti di debolezza, di gioia, di turbamenti, di voglia di evadere e di voglia di trovare un posto nel mondo, la manifesta necessità di essere ascoltati e di volersi confrontare con me per sentire il mio parere, sono i doni più grandi che gli utenti direttamente e il Servizio Civile indirettamente potessero farmi.
Il sentirsi utile, di supporto e di aiuto anche per le piccole cose non è una sensazione così scontata che si sperimenta tutti i giorni, così come non capita quotidianamente di essere circondati da persone che, nonostante le loro difficoltà, riescano a trasmetterti il proprio riconoscimento, il proprio affetto, il proprio bene.
Credo che il Servizio Civile sia stato, e sia ancora, una benedizione per me. È qualcosa di totalizzante, di intenso, qualcosa che ti assorbe completamente nel suo mondo arricchente e denso.
È qualcosa che conserverò stretto dentro di me per sempre.
Ed essendo così fiera ed orgogliosa di questa esperienza, sento di sollecitare a gran voce gli altri giovani ad intraprendere il cammino di Servizio Civile e ad essere cittadini attivi, non solo per testare nuove emozioni e valori. Sono fermamente convinta che i fatti contano troppo e che chiunque possa essere un terremoto di sensibilizzazione, innovazione e cambiamento in una società forse troppo distratta e che necessita di riconfermare i valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità, per il territorio, attraverso il servizio di difesa non armata e nonviolenta della Patria, attraverso l’educazione alla pace, attraverso l’amore.
“Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ombra buia di qualcuno
non è vissuto invano”
Madre Teresa di Calcutta