Servizio Civile: un’esperienza da provare nella vita

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Scritto da Francesco Incitti, volontario nel progetto di Servizio Civile “2019 In rete con il futuro” a Poggio Torriana (RN), a contatto con persone con disabilità

Cari futuri volontari,

io sono Francesco e ho da poco concluso il mio anno di Servizio Civile presso il “C.S.O. La Ruccia”, in provincia di Rimini.

Ed ora tocca anche a voi mettervi in gioco in questa bellissima esperienza.

Per poter scegliere al meglio, però, prima vi racconto la mia di esperienza!

Il progetto che ho scelto di portare avanti si chiama “2019 In rete con il futuro” e questo, tra le tante possibilità, mi proponeva di fare un’esperienza nella struttura menzionata in precedenza.

Ora vi racconto brevemente in cosa consiste il mio servizio civile.

Al “C.S.O. La Ruccia” affianco un gruppo di ragazzi con disabilità di tipo lieve. Insieme portiamo avanti diverse attività tra le quali lavoro di assemblaggio, attività al computer tra cui, per esempio, giochi educativi come riconoscere l’oggetto o riconoscere i colori e insieme ci prendiamo cura degli spazi comuni. Ogni tanto facciamo anche delle uscite e visitiamo i paesi circostanti la struttura, festeggiamo i compleanni e ogni pomeriggio ci fermiamo qualche minuto per una preghiera.

Io ho scelto di svolgere il servizio con persone con disabilità perché dopo gli studi, che ho concluso in un istituto superiore socio-sanitario, ho deciso di mettere in pratica quello che ho imparato perché ho una propensione e mi piace stare con persone con disabilità.

Fra tutti i ragazzi del centro, la persona con cui ho legato di più è M. Questo ragazzo viene soprannominato “Ansia”. Con lui non si hanno difficoltà ad avere un discorso serio e si fa ben capire perché usa molte parole a mo’ di slogan riprendendo quello che dicono alcuni degli operatori.

Una cosa divertente che è successa tra me e “Ansia” è stato quando ci siamo messi a ripetere delle frasi a ripetizione continua di un film di Christian De Sica. Alcuni esempi sono: “guanto de Parigi è ‘na bella cafonata” o “senti, a Dragonball, che mi hai portato er sushi?” oppure “ma che sei ‘na geisha? Ma refatte i denti” o “’na carbonara e… ciaoo!”.

Con questo ragazzo sto bene perché nei momenti in cui sono più giù di morale, mi fa tornare di buono umore con il suo modo di porsi, di parlare e di ripetere le cose senza senso a raffica.

Prima dell’anno scorso, non avevo mai preso in considerazione l’idea di mettermi in gioco con il servizio civile, ma grazie a più presone che mi hanno consigliato di provarci, dopo avermi parlato bene della loro esperienza, mi sono convinto, mi sono iscritto al bando ed eccomi qui!

Sono molto grato a tutti coloro che mi hanno consigliato e sono felice di aver avuto la possibilità di portare avanti questa esperienza che mi sta permettendo di mettermi in gioco, che mi ha permesso di conoscere M. e tutti gli altri ragazzi con cui passo le mie giornate.

Per quanto riguarda la struttura, c’è un clima molto accogliente e dinamico: con gli utenti del centro e gli educatori non ci si annoia mai. Tra una battuta e una risata le giornate passano in fretta e con spensieratezza.

Per concludere, secondo me è una esperienza talmente positiva che consiglierei a tutti di provarla!