Le realtà di accoglienza della Comunità in Spagna

servizio civile italia Testimonianze

Scritto da Samuele Cortese, volontario in Servizio Civile a Piasco (CN) e per un breve periodo a Toledo (in Spagna), nel progetto “2020 Il gioco del mondo”

Il progetto “2020 Il Gioco del Mondo” in cui svolgo servizio civile quest’anno prevede un periodo di 50 giorni in Spagna per avere una visione più ampia e più critica di quello che è l’accoglienza di minori in Italia, attraverso un paragone all’estero.

Spagna e Italia offrono infatti realtà e servizi differenti per l’accoglienza e il supporto di minori in situazione di disagio o vulnerabilità. In primo luogo l’inclusione è l’aspetto su cui in Spagna le case famiglia si adoperano: a Toledo tramite l’accoglienza di bimbi in affido e a Guadalajara, attraverso la Caritas, con laboratori e attività ludiche e sportive per mamme e ragazzi gitani.

Spagna Servizio Civile

La difficoltà di integrazione per i ragazzi in situazione di disagio parte dalla scuola: è molto diffusa l’istruzione privata, che possono però permettersi solo i più benestanti, creando così differenze sociali che portano all’esclusione delle persone in difficoltà e talvolta all’auto isolamento d

elle minoranze etniche. Più nello specifico, il progetto per cui ho trascorso il periodo in Spagna si interessa di minori che necessitano di accoglienza e supporto perché le famiglie non possono prendersene cura. In supporto a questi bambini e ragazzi la Caritas e i governi regionali offrono un’accoglienza residenziale con coetanei in situazioni analoghe.

“L’affido residenziale è una misura di protezione per quei minori che non possono rimanere nelle loro case, attraverso le quali viene loro fornito un luogo di residenza e convivenza che assolva il compito di rispondere adeguatamente alle esigenze di protezione, educazione e sviluppo.

L’Affido Residenziale è rivolto ai minori di 18 anni che si trovano in una situazione di impotenza o a grave rischio di qualsiasi forma di abuso, o le cui famiglie non possono temporaneamente provvedere ai loro bisogni primari, richiedendo quindi una misura di protezione che garantisca il loro sviluppo personale e la loro integrazione sociale e familiare dalla promozione e difesa dei diritti dei minori.

Lo scopo di questo programma è fornire ai minori che devono essere separati temporaneamente o per un periodo più lungo dalla propria famiglia un’alternativa di residenza e convivenza adeguata alle loro esigenze, da un punto di vista complessivo e compensativo che risponda ai bisogni e carenze presentate dai minori, oltre a promuovere il massimo sviluppo e crescita personale nelle principali dimensioni come intellettuale, affettiva, sociale e sanitaria, affinché la permanenza in una casa o in un centro non solo prevenga il deterioramento tipico di una situazione familiare inadeguata. Aiuta a superare eventuali disturbi o ritardi che il minore può presentare.” *

Minori Spagna Servizio CivileIl periodo all’estero mi ha stimolato molte domande e dubbi su come sia meglio accogliere, quale modalità sia più efficiente. In Italia è ormai diffusa l’accoglienza di minori in affido, il volontariato per aiutare chi è in difficoltà con l’inserimento nella società, e molte opere benefiche per i più vulnerabili. In Spagna non è presente una cultura di aiuto al prossimo come abbiamo in Italia e spesso i minori sono accolti in strutture ideate apposta. In queste strutture i bambini e i ragazzi non entrano in contatto e non intraprendono relazioni con i coetanei all’esterno fino a quando non vengono affidati ad una famiglia. In Italia siamo ormai abituati a vedere in affido e adozione anche bambini neonati. Personalmente credo che non ci sia una modalità di accoglienza migliore in assoluto ma che vari in base alle esigenze, alla mentalità e alla disponibilità delle persone. In relazione poi alle normative locali si possono o meno attuare progetti volti all’uguaglianza, l’accoglienza e la cooperazione, e la sfida più dura è proprio accettare che le cose possano essere fatte in modi diversi a come siamo abituati, che ci sono più prospettive per vedere la realtà e che le scelte di volontariato si possono adattare alla mentalità del luogo senza imporre la nostra. Spesso l’aiuto che portiamo non è subito apprezzato perché non è capito. La missione richiede di capire la situazione in cui si opera per offrire aiuto pratico nello svolgere un servizio concreto che faccia crescere il volontario attraverso le esperienze proposte, e far riflettere su come molte cose che in Italia diamo per scontate in altri Paesi non lo siano, a partire dall’inclusione nelle scuole di ragazzi disabili e con difficoltà di vario tipo. Prima di partire non sapevo cosa aspettarmi, sapevo solo che sarebbe stato diverso, ma non quanto. Quando sono arrivato mi ha stupito quanto si lavori in parrocchia e sul territorio per far capire la missione della comunità e essere operativi nell’aiutare chi ne ha bisogno. Questa esperienza mi ha fatto capire come perseverare aiuti nella riuscita di quello che si ha in mente e ci si prefissa come obiettivo, superando gli scetticismi e le critiche, accettando la collaborazione (e talvolta la contrapposizione) di due culture diverse.

* SITOGRAFIA:
https://www.castillalamancha.es/gobierno/bienestarsocial/estructura/dgsfmpsv/actuaciones/acogimiento-residencial
http://www.caritas.es/