Scritto da Maria Pilar Maronilli, volontaria in Servizio Civile a Santiago del Cile nel progetto “Caschi Bianchi Corpo Civile di Pace 2020 – Cile”
Trascorsi cinque mesi dal mio arrivo a Santiago, posso affermare che la storia di ogni singola persona incontrata all’interno dei progetti meriterebbe di essere raccontata e conosciuta come esempio di resilienza, forza, ma anche sofferenza e impotenza di fronte alle istituzioni.
In particolare mi riferisco ai quaranta bambini che frequentano il progetto Escuelita; progetto che da molti anni è un importante punto di riferimento per la comunità della Comuna di Peñalolen e che si occupa di accogliere bambini e ragazzi nel pomeriggio, seguirli nei compiti e nella loro crescita attraverso il gioco e lo stare insieme.
Ognuno di loro porta con sé un rilevante trascorso segnato da violazioni e mancanza di diritti per l’infanzia, a partire dal diritto a vivere in un ambiente sicuro e arrivando al diritto di beneficiare della sicurezza sociale; passando però per l’importante punto del diritto ad un’istruzione adeguata.
In Chile il sistema scolastico è elitario e fortemente diseguale: le scuole migliori sono private e molto costose, mentre gli scarsi investimenti nel sistema pubblico si traducono in un’educazione spesso scadente e che non garantisce un’adeguata formazione.