Scritto da Martina Alfano, volontaria in Servizio Civile a Forio (NA) nel progetto “2021 PARADISI ARTIFICIALI”
Spesso siamo fermi, chiusi nella nostra “confort zone” senza renderci conto del bello che ci circonda, del bisogno del prossimo, delle occasioni.
Vi è mai capitato di fermarvi e pensare: “lavoro, faccio sport, occupo il tempo. Ma sono felice?”.
Bhe a me è capitato e fortunatamente ho avuto l’occasione di potermi cimentare in una nuova esperienza o meglio in un’esperienza di vita, il Servizio Civile.
Se dovessi descriverlo in poche parole potrei semplicemente dire che è un’esperienza che genera felicità nella semplice condivisione della vita quotidiana. Per questo ho scelto di condividere per un anno con ragazzi che lottano contro la dipendenza da sostanze, in una Comunità Terapeutica della Papa Giovanni XXIII a Ischia.
Vi assicuro che il servizio civile è anche molto di più!
Nel momento in cui entri in Comunità non è come entrare in un qualsiasi posto di lavoro, ma è come entrare a casa, in una grande famiglia. Dove ci si accoglie, ci si prende cura l’uno dell’altro, ci si ascolta ma senza giudizio.
Dove ci si mette sempre in discussione per poter migliorare, essere veri, essere liberi.
Dove non mancano mai mille imprevisti, faccende da sbrigare, lavori da svolgere, visite mediche, ma se pensi al bene generato in quello che fai nulla è fatica.
Un’esperienza fatta di tantissime storie da ascoltare, emozioni, momenti da condividere, risate, giochi, balli, canti. Un’esperienza piena di gioia e fatica nel portare il peso della vita dei ragazzi che raccontano come è doloroso sentirsi soli e immergersi nel mondo della droga. Con loro a volte basta solo la presenza, stare loro accanto.
La scelta di questo progetto mi ha portata anche in giro per l’Europa, precisamente in Croazia dove sto vivendo e condividendo la quotidianità sempre in una CT. Può sembrare una follia, in fondo inizialmente lo pensavo anche io, soprattutto perché… “ma chi lo capisce il croato? ” e invece basta poco per capirsi, spesso basta semplicemente un gesto una smorfia o un sorriso. L’importante è essere pronti a mettersi in gioco.
E così, ogni giorno, il mio bagaglio continua a riempirsi sempre più di conoscenze, amicizie, ricette, lavori, creatività e il portarlo non è un peso ma anzi arricchisce.
Se pure un giorno qualcosa dovesse pesare non è un problema perché in una famiglia non si è mai da soli. Ve lo assicuro che con quest’esperienza ovunque è casa, tutti sono famiglia.
Dicono che il Servizio Civile possa cambiare la vita…
La mia sicuramente l’ha resa migliore.