Quotidianità nascoste – Jorge

servizio civile estero Testimonianze

Scritto da Matteo Graziani, Casco Bianco in Servizio Civile a Santiago del Cile nel progetto “CASCHI BIANCHI CORPO CIVILE DI PACE 2021 – CILE”

La realtà dei senza fissa dimora mi affascina. Il loro mondo sembra viaggiare parallelamente al nostro, alla civiltà, fatta di regole e schemi condivisi e appresi da tutti fin dalla nascita. Valori che però non sono per nulla scontati e che, se dimenticati, sono molto difficili da acquisire nuovamente.

Questo ultimo passaggio non credo sia molto evidente ai più, io stesso l’ho scoperto solo vivendo a contatto con loro. Infatti, se dovessi prendermi in esame, prima di questa esperienza la mia convinzione era sempre stata che chi vive per strada è pigro, senza alcuna voglia di lavorare e darsi da fare per migliorare la sua vita. Davo loro una connotazione negativa per come erano associati all’alcolismo e all’uso di droghe. In realtà è una situazione estremamente più complessa nella quale giocano temi come violenza, educazione e sofferenza.

Quest’anno mi sono potuto spingere nel profondo di questa realtà in una zona della comuna di Santiago de Chile chiamata Peñalolén. Qui, prestando servizio in una mensa sociale, ho preso parte al progetto Comedor Tata Oreste e ho conosciuto alcune figure iconiche del posto.

Primo tra tutti è Jorge, una figura leggendaria qui, presente fin dal giorno dell’apertura del progetto (si parla di più di vent’anni fa) ed ormai aiutante indispensabile nella struttura.

Jorge in realtà non vuole essere intervistato, ma vale la pena che io provi a trasmettere a parole mie la sua attitudine e il suo carattere.

La routine di Jorge è abbastanza semplice. Si sveglia molto presto al mattino, alle 6.00 o forse anche prima e poi si dirige verso la struttura, poco sotto casa sua.

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