Scritto da Sophia Elisabeta Hangan, volontaria in Servizio Civile a Montegridolfo (RN) nel progetto “2022 Mio fratello rincorre i dinosauri”
Quello che vedete in foto è Mattia, la nota felice della casa famiglia Piccoli Angeli di Montegridolfo e io sono Sophia, operatrice volontaria in Servizio Civile con l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
In questa casa famiglia, dove tutti sono i benvenuti accompagniamo grandi e piccini nella loro quotidianità, da dove cominciare?
Innanzitutto partiamo dal fatto che non c’è nulla di più bello se non dedicare un anno della propria vita a chi ha bisogno, così ho scelto la casa famiglia e non potevo fare scelta migliore di questa.
Entrando qui vi accorgerete dell’amore che si respira, la felicità per le piccole cose che trasmettono i ragazzi è disarmante. Nina è una bambina in carrozzina che quando vede il sole ride, stessa cosa fa Mattia all’idea di passare una giornata al sole. Mai in vita mia avrei pensato che si potesse provare così tanta gioia per una cosa che noi consideriamo quasi scontata.
Ogni giorno che passa vedo il loro bisogno di amore inondarmi il cuore, quando la fatica sopraggiunge li guardo e sono loro a farmi capire che hanno bisogno di me e allora la fatica svanisce. Grazie a questo progetto ho scoperto che la felicità non risiede nella “normalità” ma nell’unicità: queste persone uniche, ognuna a loro modo, accolte e come diceva Don Oreste “rigenerate nell’amore”, ti dimostrano che non è l’assidua ricerca alla perfezione a renderci felici ma è l’accogliersi e il vedere il proprio valore riconosciuto per ciò che siamo.
Questa casa famiglia, così come tutte quelle fondate dalla comunità, dimostra che dare valore con il proprio amore a chi temporaneamente non trova un posto dove potersi sentire accolto è ciò per cui dovremmo lottare, è come una piccola rivoluzione nel mondo di una persona o di un bambino che ci porta ad una società improntata all’aiuto e all’accompagnamento delle persone più fragili.
Marwa, la piccola bimba della casa, rende tutti più allegri, persino chi a volte non riesce a sorridere per un motivo o per un altro, ogni giornata è un dono qui dentro tra i sorrisi di Mattia, i balli delle bambine, gli abbracci di Isabella, le battute di Ezgar e le partite di calcio raccontate da Ibrahim. Tutti hanno diritto ad una famiglia e questo sogno qui si avvera, non si è considerati per il merito ma solo sulla base dell’amore. Qui ho avuto la possibilità di vedere queste persone che sono state rigenerate dall’amore grazie ai responsabili Bicio e Teresa sempre dediti alla loro cura; ogni loro sforzo viene ripagato da abbracci e sorrisi.
Inoltre, grazie alle formazioni ho imparato davvero tanto da argomenti che spaziavano dalla difesa della Patria alla comunicazione nonviolenta: è un’esperienza che consiglio caldamente non solo perché ti aiuta a crescere umanamente come individuo e ti apre gli occhi, ma anche perché è l’aiuto di ognuno di noi a creare un mondo migliore. Sono le note singole a creare una sinfonia!