Scritto da Alice Gabarrini, volontaria in Servizio Civile a Fano (PU) nel progetto “2022 Mio fratello rincorre i dinosauri”
Sono Alice, una volontaria in Servizio Civile Universale, e attualmente svolgo servizio civile presso la “Comunità Familiare Sant’Anna” a Fano. Il nome del progetto è “2022 Mio fratello rincorre i dinosauri” e riguarda la disabilità.
Il compito è quello di affiancare e condividere la quotidianità con minori che appunto presentano varie forme di disabilità. I minori, sono accolti in case famiglia o in famiglie aperte e solitamente provengono da situazioni di disagio della famiglia di origine, che per vari motivi non sono più in grado, o non lo sono mai state, di farsene adeguatamente carico, oppure sono in stato di abbandono.
Principalmente io passo le mie giornate con una ragazza di 16 anni, Francesca, affetta dalla sindrome di Cornelia De Lange ovvero una grave forma di disabilità. La accompagno nelle attività quotidiane: giochi e divertimento in casa, come ad esempio manicure, balli e giochi da tavolo o passeggiate all’aperto.
Inoltre partecipo al Centro di Aggregazione “Girasole” che coinvolge altri minori con disabilità e comprende attività ludico-ricreative quali piscina, attività di danza e musicoterapia, yoga e laboratori creativi.
Poter descrivere in poche righe questa esperienza non sarà così semplice, poiché è difficile comunicare a parole quello che sta significando per me questo percorso. Mi sta cambiando, non solo per quanto riguarda le competenze acquisite, ma soprattutto da un punto di vista puramente umano. Ho imparato che cosa significa mettersi a servizio per l’altro e soprattutto a farlo stare bene. Ho potuto anche realizzare che la vita è un dono bellissimo, nulla è da dare per scontato e molto spesso sono i piccoli e semplici gesti a fare la differenza.
Ho iniziato questo percorso per cercare di migliorare e rendere il più “normale” possibile la quotidianità e la vita dei ragazzi perché le persone non vanno diversificate. La diversità è sempre una sfida quando entra in un contesto che deve imparare a riconoscerla e a valorizzarla. Ma riuscire a farlo, permette di trasformare la diversità in ricchezza e opportunità capace di donare senso e significato a chi con essa si mette in relazione.
Da tutto questo alla fine ho scoperto che sono loro che possono migliorare la mia di vita. L’ho scoperto dai saluti calorosi che mi rivolgono appena mi vedono entrare al centro, dai loro sorrisi, i loro abbracci, gli sguardi e dai piccoli gesti che mi dimostrano ogni giorno. La dolcezza di Francesca, che anche se non comunica a parole ogni giorno mi accoglie con felicità e amore. È uno scambio reciproco che mi arricchisce sempre di più.
Inoltre sono grata per l’accoglienza ricevuta in casa famiglia, sono entrata nella loro quotidianità in punta di piedi ma grazie all’aiuto della mia OLP e delle altre figure famigliari mi sono sentita subito a mio agio. Sono felice di essermi messa in gioco e mi sento consapevole che sto imparando tantissimo, probabilmente molto di più di quello che quotidianamente cerco di trasmettere a Francesca e tutti gli altri ragazzi.