Scritto da Ludovica Andreottola, volontaria in Servizio Civile a Pompei (NA) nel progetto “2022 Abitare oltre le barriere”
Sono Ludovica e svolgo il servizio civile a Pompei nella casa di fraternità e accoglienza Santa Maria del Cammino. Il progetto di cui faccio parte si chiama “2022 Abitare oltre le barriere” ed è un vero e proprio progetto di inclusione che mi ha permesso di mettermi in relazione con tante persone, conoscerne le storie e condividerne la vita.
Difendere la patria in maniera nonviolenta e non armata significa impegnarsi attivamente con gesti concreti, piccoli e quotidiani per una società che non esclude nessuno. Tale consapevolezza nel servizio non è nata subito ma con il tempo, in particolar modo attraverso le formazioni ad ampio respiro che mi hanno fatto scoprire la storia del servizio civile e di come ne stessi facendo parte e mi hanno fatto acquisire maggiore consapevolezza delle dinamiche della società in cui vivo. Le formazioni sono state organizzate da persone molto competenti che con esempi concreti hanno mostrato ciò che accade dal punto di vista economico, sociale e politico nel resto del mondo, facendoci sviluppare un pensiero critico riguardo ciò che ci circonda e avere così maggiore libertà nelle scelte di ogni giorno.
Ma dove più di tutto sto imparando cos’è il Servizio Civile è in casa famiglia ogni giorno a contatto con la disabilità e le scelte continue per far rispettare ogni diritto della persona come quello allo studio, il confrontarmi con le opportunità di lavoro che scarseggiano nel valorizzare la diversità di ogni essere umano e il diritto delle persone con meno opportunità economiche di essere curate dalla sanità pubblica. Vittoria, ad esempio, una signora accolta oggi in casa famiglia, arriva presso la comunità dopo aver vissuto per strada, nei pressi della stazione, su una sedia a rotelle a causa di un problema all’anca. Grazie a un giornalista che l’ha incontrata, la sua storia si è diffusa sui social, denunciando il mancato supporto delle istituzioni che non tutelavano le sue condizioni di vita. Grazie a questo evento è stata subito soccorsa e portata in una struttura dove si trovavano insieme tantissime persone in una condizione di profondo disagio. Costatando questa situazione la comunità ha deciso di proporle un’accoglienza e oggi in casa famiglia non solo ha una rete di relazioni su cui può contare e quindi essere aiutata e supportata, soprattutto per le visite mediche, ma anche lei può condividere e prendersi cura di chi le è accanto.
Il Servizio Civile quindi è un’opportunità e una scelta, anche se puoi non esserne subito pienamente consapevole, per aprirsi agli altri e scoprirsi collaboratori di una società che ha cura di tutti.