Thessaloniki: scale, cani, case abbandonate

Testimonianze volontariato europeo

Scritto da Francesca Visocchi, volontaria S.V.E. a Salonicco (Grecia)

Aprile, 18 gradi, e quasi tre mesi che sono qui.
Sono arrivata a Febbraio pensando di trovare il caldo tipico del mare e del “più a sud di dove abito io” e invece in questi mesi la temperatura ha faticato a risalire. Ci siamo trovati con giornate di densa nebbia, alternate a piccole nevicate mattutine, precedenti giorni di freddo secco e sole.  Non c’è dubbio, non mi ero sbagliata, evidentemente che anche a Thessaloniki sono in atto imponenti  cambiamenti climatici!
Ero stata a Salonicco già tre anni fa. Con la mia amica Marisa avevamo intrapreso un piccolo viaggio di 5 giorni tra Thessaloniki e le Meteore, una località magica, a qualche centinaio di chilometri da qui , fatta di massi altissimi sui quali sono scolpiti dei monasteri.
La prima cosa che avevo notato quella volta nella città  era stata l’enorme quantità di case abbandonate. Tante, ovunque. Mi domandavo il perché di tutto quell’abbandono e tentavo di immaginare una soluzione. La prima cosa che ho notato appena sono tornata, a Febbraio  sono stati i cani, e le scale.
Andiamo in ufficio ogni giorno, e ogni giorno saliamo e scendiamo più di 300 gradini. Allo stesso tempo le scale qui non sono fatte soltanto per salirle o scenderle, c’è vita sulle scale. La gente ci pianta  i fiori, i bambini ci giocano e le vecchiette ci chiacchierano. Le scale fanno parte di quell’aspetto della città che ne fa  più una realtà paesana che una metropoli da 1 milione di abitanti.
La cosa che mi diverte di più fino ad ora è andare al mercato e dovermi destreggiare tra frutta verdura e numeri greci: non è molto diverso da come potrebbe essere un mercato in Italia, ma la sfida sta anche nel contrattare i prezzi in un’altra lingua.
I cani invece sono parte attiva della popolazione.  Abbandonati anche loro, o liberi abitanti delle strade, si confondono con la gente mentre passeggiano davanti le vetrine dei negozi, sonnecchiano sui gradini dei portoni, aspettano il verde dei semafori per  attraversare gli incroci, e a modo loro salutano sempre ogni volta che li incontri.
 Sul tema delle case abbandonate ho intrapreso un progetto personale, ovvero un piccolo blog in cui è presente una mappa interattiva (https://differentlyhabitats.wordpress.com/). Si tratta semplicemente della mia personale reazione alla vista di queste bellissime case lasciate all’autodistruzione. La causa di tutto ciò sembra essere un vincolo imposto dal comune, secondo il quale le ristrutturazioni degli edifici vanno fatte secondo criteri specifici,  in modo da preservare le peculiarità e le caratteristiche del paesaggio della città antica. Tutto questo però ha portato all’esasperazione del problema. Infatti i proprietari, non avendo i soldi per ricostruire secondo questi criteri, lasciano che le case crollino col tempo, in modo che, una volta collassate del tutto, possano ricostruirle da zero. Alcune di queste case sono abitate da persone che hanno avuto il permesso da proprietari illuminati. Chi invece prova ad occuparle abusivamente è costretto a desistere, poiché’ gli sgomberi da parte dei privati arrivano quasi immediatamente, e fare dei lavori di manutenzione per poi essere costretti ad andare via non vale la pena.
La cosa semplice che mi è venuta in mente quindi è stata quella di creare una piattaforma internet con questa mappa sulla quale chiunque può aggiungere un punto della città in cui è presente un edificio abbandonato, aggiungendo immagini, anno di abbandono e ogni tipo di informazione utile. Questo per avere il più possibile una visione globale della situazione, e per cercare di porre l’attenzione sul problema. Tutto questo è ancora all’inizio. Non è una cosa semplice e le cose da fare sono tante, a partire dalla promozione del blog stesso, proprio per fare  in modo che tante persone possano contribuire, perché la buona riuscita di questa idea dipenderà tanto dal mio impegno quanto dalla partecipazione di chi “vive” la città.
Guarda il progetto Thessaloniki differently habits https://differentlyhabitats.wordpress.com/
Guarda il sito Impossibile Living (http://www.impossibleliving.com/) che ha ispirato il progetto.