Nuove prospettive
Caterina, casco bianco in Albania, racconta com’è cambiata la sua prospettiva durante la formazione prima di partire
Caterina, casco bianco in Albania, racconta com’è cambiata la sua prospettiva durante la formazione prima di partire
La formazione residenziale è stata per Andrea una preziosa occasione per riflettere sul senso dell’esperienza del servizio civile e per riscoprirsi l’ultimo anello di una storia molto più grande di lui.
Al termine della formazione prima della partenza per lo Sri Lanka, Clelia torna a casa con tante domande a cui cercherà risposta pazientemente nel suo anno di servizio civile all’estero
Paolo Molteni, da un paio di mesi in Servizio Civile in Sri Lanka, ci racconta come la formazione pre-partenza ha cambiato la sua percezione di Casco Bianco
Provenienze geografiche, precorsi di studi, esperienze di vita diverse ma un unico denominatore comune: la voglia di mettersi in gioco!
Un filo rosso che lega tutti i ragazzi e le ragazze che, come Rachele, scelgono di intraprendere il loro anno di servizio civile come Caschi Bianchi con la Comunità Papa Giovanni XXIII.
Dopo pochi mesi dall’inizio del servizio civile e in attesa del visto per partire per lo Zambia, Marta ci racconta emozioni, paure, motivazioni e aspettative che l’hanno spinta ad intraprendere questo cammino.
Il periodo che separa la fine nella formazione e la partenza per l’estero è un momento denso di emozioni, timori e speranze. Aurora, Casco Bianco in Albania, ci racconta la sensazione di “sospensione” che la accompagna in questo nuovo inizio tanto atteso.
Le forti e profonde parole di Tommaso, Casco Bianco in Servizio Civile in Kenya, ci portano assieme a lui tra le vie delle periferie di Nairobi. Una riflessione sulla vita.
In un susseguirsi di immagini e storie, Valentina, Casco Bianco in Servizio Civile in Albania a Scutari, ci racconta gli sguardi e i sogni, la sofferenza e la tenacia di un popolo ricco di tradizione e contraddizioni, dove fanno capolino giovani donne e uomini che desiderano costruire una società più libera
Il racconto di Louise Jaunet, volontaria ESC – European Solidarity Corps nel progetto WARM: World Acceptance Right of Migration presso CasaMondo, una struttura nel riminese per l’accoglienza di persone richiedenti protezione internazionale IT|EN|FR